Urbanistica

Semplificazioni, da Italia Viva una proposta choc sui porti per il Recovery plan

Paita: «Grandi potenzialità economiche imprigionate dalle pastoie burocratiche»

di El. & E.

«Le grandi potenzialità economiche del nostro sistema portuale sono ancora imprigionate da pastoie burocratiche o procedure complicate. Per liberare i porti italiani da questo gravame serve, dunque, un robusto intervento di semplificazione, che accompagni gli investimenti del Recovery Fund, liberando energie e potenzialità: serve insomma un Piano Shock portuale».

È la presidente della commissione Trasporti della Camera, Raffaella Paita, la prima firmataria della proposta di legge di Italia Viva. «Le nostre idee - spiega Paita - sono contenute in una proposta che vuole essere il contributo offerto da Italia Viva al governo Draghi, la base di un dialogo con il ministro Giovannini che porti a individuare le soluzioni necessarie allo sblocco del settore».

La proposta di legge interviene anzitutto sulla programmazione delle aree portuali, mirando a superare le tensioni esistenti con la pianificazione territoriale degli enti locali. La Pdl definisce, infatti, in modo più adeguato il documento di pianificazione strategica di sistema (Dpss), semplificandone le procedure di approvazione senza ledere la possibilità di esprimere pareri da parte degli enti locali. «Al fine di eliminare altri rischi di sovrapposizioni - dice Paita - si interviene anche sul Piano Regolatore Portuale, che diventa l'unico strumento di pianificazione per le aree dedicate ad attività portuali». Altre semplificazioni sono introdotte anche nelle procedure d'appalto rendendo facoltativa per le Autorità di Sistema Portuale l'istituzione del collegio consultivo tecnico.

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