Progettazione

In Toscana la stazione elettrica firmata Pierattelli Architetture per Terna

L'opera sarà realizzata nel borgo livornese di Suvereto sul progetto selezionato con un concorso

di Francesca Oddo

A Suvereto, comune in provincia di Livorno annoverato fra i Borghi più belli d'Italia dall'omonima associazione, sarà costruita una nuova stazione elettrica di conversione di Terna, società proprietaria della rete di trasmissione nazionale italiana dell'elettricità in alta e altissima tensione. Il progetto porta la firma dello studio fiorentino Pierattelli Architetture, vincitore del concorso di progettazione a inviti indetto da Terna nel 2020 con l'obiettivo di dare vita a una struttura capace di distinguersi per la qualità degli spazi e l'integrazione con il contesto paesaggistico, naturale e storico del territorio nel quale si inserisce. È già successo a Capri, dove recentemente Frigerio Design Group ha realizzato una stazione elettrica sempre per conto di Terna. Il premio per il vincitore consiste in un compenso pari a 20mila euro e l'affidamento diretto dell'incarico relativo alla progettazione architettonica e alla consulenza per la fase esecutiva dell'opera.

Render della nuova stazione elettrica di conversione di Terna, a Suvereto (Livorno) - Progetto: Pierattelli Architetture

Con una superficie totale di 5.080 metri quadrati per l'edificio principale e di 794 mq per il magazzino, la futura stazione si inserisce in un programma più ampio (denominato SA.Co.I.3) che punta all'ammodernamento dell'attuale collegamento elettrico tra Sardegna, Corsica e penisola italiana attraverso il rinnovo della linea HVDC (High Voltage Direct Current) -un sistema di trasmissione di energia elettrica in corrente continua- tra la stazione di Suvereto (in Toscana), quella di Lucciana (in Corsica) e quella di Codrongianos (in Sardegna). Il costo complessivo del progetto (fra Italia e Francia) è di circa 770 milioni di euro, dei quali 120 milioni sono destinati alla stazione di Suvereto.

Tassello di una infrastruttura in grado di favorire la riduzione delle perdite di rete e una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili, il progetto -che ha colpito la giuria per la minimizzazione dell'impatto ambientale, per la sua estetica, oltre che per la riduzione delle tempistiche di realizzazione e la facilità di manutenzione - fa eco al paesaggio attraverso la scelta dei materiali, il cotto e il corten, che sintetizzano cromaticamente le sfumature dell'ambiente naturale e costruito. L'intervento è caratterizzato da facciate modulari composte da formelle in cotto. Il sistema modulare scandisce ritmicamente la superficie di rivestimento, grazie anche alle diverse dimensioni e ai diversi toni delle formelle. Queste ultime - di forma quadrata, rettangolare e a listelli - sono fissate ai cavi di acciaio per mezzo di ancore metalliche che le rendono facilmente sostituibili. Piante autoctone, come ulivi, cipressi e pini, creeranno la continuità con il paesaggio agricolo adiacente. «Non è scontato trovare una grande azienda attenta, oltre agli aspetti ambientali, anche a quelli estetici, come si è dimostrata Terna -ha commentato Massimo Pierattelli, fondatore di Pierattelli Architetture-: la ricerca della bellezza dovrebbe essere un valore condiviso e ricercato anche nelle architetture industriali, e soprattutto in un Paese come il nostro, ricco di memorie storiche e paesaggistiche straordinarie».

I lavori per la realizzazione della stazione di conversione dovrebbero iniziare nel 2023, nel frattempo Terna attende l'autorizzazione alla costruzione e all'esercizio da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell'Ambiente, mentre è in corso la gara d'appalto per individuare l'impresa costruttrice.

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