Fisco e contabilità

Il rinvio del canone unico perde anche il treno del Milleproroghe

Via libera del consiglio dei ministri al decreto di fine anno atteso in Gazzetta per il 30 dicembre

di Marco Mobili e Gianni Trovati

Nel decreto Milleproroghe esaminato ieri dal consiglio dei ministri entrano anche altri sei mesi di blocco degli sfratti. Un blocco che si applica ai casi di mancato pagamento degli affitti e di trasferimento di immobili pignorati, e che fa andare su tutte le furie Confedilizia. Nulla da fare, invece, per lo stop alle trivelle, che nonostante la pressione dei Cinque Stelle è stato stralciato dal decreto definitivo (come anticipato su Enti locali & edilizia di ieri). Nelle bozze finite sul tavolo del governo non è stata inserita alcuna proroga del blocco della riscossione, su cui però si sta ragionando per evitare che da gennaio, in piena seconda ondata epidemica, piovano sui contribuenti italiani 31 milioni di atti. Il tema però rimane aperto anche perché il testo definitivo è atteso in Gazzetta Ufficiale per il 30 dicembre.

Perché nonostante la contemporaneità con le fasi cruciali della legge di bilancio alla Camera, anche il classico decreto di fine anno ha rappresentato un’occasione per accendere più di un confronto nella maggioranza. Occasione moltiplicata dall’impianto omnibus del provvedimento, che fra l’altro interviene su tutti i principali dossier incastrati nella politica industriale del Paese: autostrade, con sei mesi in più per la definizione dei piani tariffati, Alitalia, con uno slittamento dei termini per la restituzione del prestito da 400 milioni alla compagnia di bandiera, e ora anche Ilva, con la proroga a tutto il 2021 per l’integrazione della Cigs (19 milioni).

Tra gli ingressi dell’ultima ora c’è l’allungamento fino al 31 marzo delle norme emergenziali del diritto societario per la gestionie delle assemblee in tempi di Covid. Un anno in più viene poi concesso ai soggetti legati al sistema tessera sanitaria per l’invio quotidiano in via telematica dei corrispettivi giornalieri per la costruzione delle dichiarazioni precompilate. Nel testo entrano anche i «cinemabond», vale a dire la possibilità per l’Istituto Luce di trasformarsi in società per azioni ed emettere strumenti finanziari sui mercati regolamentati.

I due capitoli più ricchi riguardano le norme emergenziali, a partire dall’operatività del commissario Arcuri, che vengono estese in blocco fino al 31 marzo, e quelle per la Pa, dalle stabilizzazioni ai concorsi fino agli obblighi di trasparenza dei dirigenti. Sul terreno dei tributi locali non riesce a farsi spazio la proroga dell’entrata in vigore del nuovo canone unico patrimoniale che sostituirà dal 1° gennaio le entrate attuali sull’occupazione del suolo pubblico e l’imposta sulla pubblicità. La proroga, chiesta a gran voce dai sindaci che nella stragrande maggioranza non sono riusciti fin qui a definire i regolamenti della nuova entrata, ha trovato l’opposizione del ministero dell’Economia. Enti e affidatari della riscossione, invece, avranno sei mesi in più, fino al 30 giugno, per adeguare i contratti alla mini-riforma scritta nella manovra dello scorso anno che impedisce il versamento delle entrate locali a favore delle società di riscossione. Sul tema va ricordato che la manovra approvata ieri alla Camera interviene abbassando le soglie di capitale necessarie alle società per svolgere le attività propedeutiche alla riscossione, aprendo questo mercato a nuovi soggetti.

Nel trasporto pubblico locale si allunga al 30 aprile la sospensione delle sanzioni per le società che tagliano corse rispetto al contratto di servizio, mentre viene esteso al 30 giugno il sistema dei buoni taxi ed Ncc per i disabili.

In parallelo alle proroghe hanno viaggiato le norme per garantire l’operatività di banche e assicurazioni inglesi in Italia anche dopo la Brexit.

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