Bollette giù da aprile: elettricità -18,3% e gas -13,5% - Besseghini (Arera) : «Si punti su interventi differenziati»
L’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, «non si è mai fermata in queste settimane» e, sfruttando un grande potenziamento dei sistemi informativi e tecnologici, messo in campo nel 2019, «è stata una delle prime amministrazioni a mettere in telelavoro tutti i suoi dipendenti assicurando la piena operatività» e si è da subito attivata, per i consumatori, per garantire prima di tutto la continuità delle forniture. E ora, spiega il presidente, Stefano Besseghini, sono allo studio «nuovi meccanismi per dare ristoro al settore», grazie al conto “Covid”, creato presso la Cassa servizi energetici e ambientali. Che ieri l’Arera ha portato da 1 a 1,5 miliardi annunciando un forte calo delle bollette luce (-18,3%) e gas (-13,5%) per le famiglie in tutela nel 2°trimestre, con risparmi annui da 184 euro, grazie alla discesa delle quotazioni all’ingrosso a causa dei bassi consumi, impattati dalla pandemia.
Tra gli emendamenti al decreto cura Italia, che per il governo è blindato, sarebbe rispuntata l’ipotesi di uno stop delle bollette fino al 31 maggio per le fasce più disagiate. È fattibile?
L’Arera non ha partecipato all’elaborazione di queste ipotesi e, pur apprezzando il fatto che le sarebbe affidata l’individuazione dei criteri per selezionare i beneficiari, resta il problema che tali criteri devono essere capaci di cogliere il vero disagio legato a questa particolare situazione.
È contrario a un taglio esteso?
La mia posizione è nota: dopo aver assicurato che nessuno sarà distaccato, preferirei che simili interventi entrassero in campo un attimo dopo che è passata la fase più acuta dell’emergenza in modo da far sedimentare l’impatto e capire bene dove andare a pianificarli. Non siamo davanti a terremoto o a una catastrofe naturale, che insistono su una connotazione di spazio e tempo ben definiti, ma a un’emergenza che ha bisogno di dispiegare un po’ i suoi effetti per capirli nella sostanza. Qualsiasi misura infatti non è a costo zero.
Quale soluzione suggerisce ?
Il faro che ci ha guidati fin dai primi nostri interventi era la necessità di assicurare la continuità del servizio. Poi ci siamo preoccupati che la gente non dovesse uscire di casa per risolvere uno stato di morosità, confrontarsi con un distacco o rinnovare un bonus. Più che a tagli generalizzati, insomma, sarebbe opportuno pensare a interventi differenziati definendo un driver che intercetti le reali necessità.
Ci sono margini per taglio degli oneri di sistema?
È un tema su cui si può lavorare e, poiché si tratta di una componente abbastanza perequata tra i diversi settori, un’eventuale rimodulazione consentirebbe di intervenire in qualche modo selettivamente sui vari comparti. Ma potrebbe essere un ragionamento da dispiegare nei prossimi mesi.
In quale direzione?
Un’ipotesi su cui si potrebbe riflettere è andare a sterilizzare una parte di quei costi sulle bollette delle pmi non adesso, però, ma quando le aziende riprenderanno la loro attività.
Avete portato a 1,5 miliardi il conto Covid. Cosa dobbiamo aspettarci?
Stiamo cercando di inviduare dei meccanismi che consentano di avere un ristoro reale per utenti e operatori e contiamo di mettere a fuoco delle soluzioni a stretto giro. Stiamo poi facendo delle valutazioni sulle rateizzazioni, già previste per altre situazioni, per capire se non abbia senso adattare la regolazione ai casi specifici che si sono determinati con l’emergenza.
Il blocco dei distacchi per morosità sarà prorogato?
Vedremo che valutazioni farà il governo entro il 3 aprile, ma è chiaro che quel termine andrà allineato con le decisioni dell’esecutivo. L’importante è muoverci tutti in modo coordinato.
Il Dl cura Italia prevede una proroga su Tari e tasse rifiuti. Che ne pensa?
Adattarsi alle emergenze è fondamentale, fermarsi o rimandare tutto sposta solo il problema. Il metodo tariffario consente di cogliere la corrispondenza tra i costi sostenuti dall’operatore e quelli sostenuti dai cittadini, anche del lavoro sui rifiuti durante l’emergenza sanitaria. Non misurare tali fenomeni rischia di essere controproducente per tutti. Per questo abbiamo deliberato ieri ulteriori misure e strumenti a supporto di enti locali e gestori.