Progettazione

Ingegneria: 12 italiani tra i 225 big della progettazione mondiale

Per la prima volta anche uno studio di architettura (Citterio-Viel) nella classifica Enr. In calo il fatturato complessivo

di Aldo Norsa e Stefano Vecchiarino

L'indagine annualmente pubblicata dalla rivista statunitense Enr (Engineering News-Record) sull'offerta mondiale di servizi di progettazione traccia un quadro esaustivo del settore e dei suoi protagonisti a livello internazionale. La ricerca si basa sui dati forniti dalle 225 maggiori società di ingegneria e architettura rispondendo agli appositi questionari, con particolare focus sull'attività internazionale delle stesse.

Ciò che salta subito all'occhio è la crescita molto limitata nel 2019 del fatturato totale delle Top 225 International Design Firms: più 0,6 % (71, 9 miliardi di dollari), contro il più 11,3 % registrato lo scorso anno. Questo dato è in parte spiegato dall'assenza in questa edizione del big statunitense Fluor (10° l'anno scorso con un fatturato internazionale di 2,1 miliardi di dollari) dovuta alle restrizioni imposte dal governo degli Usa alle società quotate. I tre mercati di riferimento si confermano le infrastrutture di trasporto (24,2 % del fatturato internazionale delle top 225), l'oil&gas (20,5 %) e l'edilizia (18,7 %). Allo stesso modo non cambiano le aree geografiche principali: guida l'Europa con il 25,8 %, seguita da Asia e Australia (22,2 %) e Usa (21,3 %).

Passando al "sistema Italia", quest'anno aumentano i rappresentanti del nostro Paese in classifica (12 contro gli 11 dell'edizione 2019) confermandosi la nazione europea più rappresentata, ma calano sia il fatturato (1,1 miliardi, meno 7,9 %) che la quota internazionale (1,6 % contro 1,7). Questi risultati relegano l'Italia al nono posto (confermando la posizione del 2019) dietro a Usa (20,6 %), Canada (15,3 %), Gran Bretagna (14,4 %), Australia (9,4 %), Paesi Bassi (7,7 %), Cina (5,9 %), Spagna (3,8 %), Francia (2,5 %), ma davanti a Giappone (1,3 %), Corea del Sud (0,8 %) e Germania (0,5 %).

L'area geografica in cui la quota italiana è maggiore si conferma l'Africa con il 4,4 % (pur registrando anche qui una flessione rispetto al 4,9 dell'edizione precedente) posizionando il nostro Paese settima tra gli esportatori in quello specifico mercato.

La classifica
Analizzando le prestazioni delle singole società, la vetta della classifica è mantenuta dalla scozzese Wood(6,3 miliardi di dollari di fatturato internazionale 2019), seguita dalla canadese Wsp e dall'australiana Worley (che scala quattro posizioni in un anno). Per trovare la prima italiana bisogna scendere fino alla 30° posizione occupata da Maire Tecnimont (società di epc qui conteggiata nella sua sola attività di ingegneria) che perde sei posizioni scontando un calo di fatturato internazionale del 27,9 % (599,4 milioni di dollari). L'assenza di Fluor fa però guadagnare alla società milanese il settimo posto nel solo mercato dell'oil&gas (contro l'ottavo del 2019). Dietro alla big dell'epc nazionale trovano posto in classifica 10 società di ingegneria pure e per la prima volta una di architettura: Rina Consulting, che con un fatturato all'estero di 186 milioni di dollari esordisce quest'anno nella classifica Enr in 58° posizione, Italconsult, che mantiene il 71° posto, Geodata (controllata dal gruppo cinese, 12° in classifica, PowerChina) che sale di 13 posizioni alla 124, Manens-Tifs, esordiente in 130° posizione, Ird Engineering, che sale di due posizioni (134°), Italferr, la società di ingegneria del gruppo FS controllante la società di architettura Crew, che nonostante l'esposizione all'estero si limiti all'11 % sale di cinque posizioni (142°), Net Engineering International, che perde due posizioni (143°), Dba Group, che migliora di 11 posizioni (159°), 3Ti Progetti, che passa da 167° a 166°, Enereco, che esordisce al 212° posto e Antonio Citterio Patricia Viel che, come detto, per la prima volta inserisce l'architettura italiana in classifica in 213° posizione (aggregando i dati delle due società in procinto di fusione il prossimo settembre).

Tra le società che erano presenti nel 2019, ma non hanno partecipato all'indagine quest'anno ci sono Proger (83° lo scorso anno), Studio Ing. G. Pietrangeli (210°) e Spea Engineering (214°), colpita dalle difficoltà della controllante Aspi, mentre perdura l'assenza del leader italiano dell'epc Saipem, nonché delle due primarie società di architettura fortemente internazionalizzate: One Works e Rpbw.

Scorrendo i nomi dei big mondiali notiamo come siano numerosi (21) i gruppi in classifica stabilmente presenti in Italia con una società controllata. In alcuni casi le branch dipendono direttamente dalla casa madre, ne sono un esempio Aecom, Jacobs e Ramboll, in altri si tratta di società italiane acquistate in un secondo momento da gruppi stranieri come Dar Group, che in Italia controlla Maffeis Engineering, PowerChina che come detto controlla Geodata dal 2017, Systra che nel 2010 ha acquistato Sotecni, oppure nel caso di Artelia le due strategie sono abbinate: infatti, già presente nel nostro Paese con Artelia Italia, il gruppo francese tramite quest'ultima ha incorporato Intertecno nel 2015.

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