Appalti

Primo sì al Dl Semplificazioni, cade la norma sugli incarichi ai docenti universitari

Ok del Senato, il testo va alla Camera. Tutte le misure stralciate per il veto della Ragioneria

di Massimo Frontera

L'Aula del Senato ha dato il primo ok, con voto di fiducia, al Dl Semplificazioni approvando la conversione in legge del provvedimento con 157 sì, 82 no e un astenuto. da parte dell'. Il testo passa ora alla Camera, ovviamente blindato, per assicurare l'approvazione entro il 14 settembre.

Sulla rigenerazione urbana, l'agenzia Radiocor segnala che l'estensione della semplificazione delle procedure ha visto l'ok finale su una riformulazione dell'emendamento proposto da Loredana De Petris (Leu) che estende alle «zone assimilabili» la tutela prevista per le zone omogenee A, cioè i centri storici. Un emendamento di Stefano Collina (Pd) rende inoltre più facile gli interventi di edilizia sociale.
Un altro nodo, segnala sempre l'agenzia Radiocor, ha riguardato gli stadi dove sono passati emendamenti di maggioranza e opposizione (contraria M5S) per facilitare le procedure di ammodernamento anche degli impianti «storici» come lo stadio Franchi di Firenze. Confermate le norme di snellimento degli appalti pubblici sopra e sotto la soglia comunitaria.

Le novità del testo approvato dal Senato

Nell'ultima revisione condotta dalla Ragioneria ai fini della verifica delle coperture e dell'impatto sui conti pubblici, sono cadute varie norme su cui l'organo del Tesoro aveva posto il veto. La Ragioneria ha per esempio dato parere contrario alla clausola in base alla quale gli interventi di ricostruzione vengono esonerati da qualsiasi obbligo di acquisire «speciali autorizzazioni» . Il motivo, spiega la Ragioneria, sta nella previsione di minore gettito relativo ai pagamenti connessi al rilascio dei titoli edilizi.

La Ragioneria boccia anche la contestata norma che, sulla base di una interpretazione normativa, consente a docenti universitari e ricercatori di svolgere incarichi presso aziende private conservando l'incarico. «La proposta emendativa - commenta la Ragioneria - si pone in contrasto con le disposizioni dell'articolo 23-ter del decreto legge n.201/2011, convertito dalla legge 214/2011 in materia di limiti retributivi per i pubblici dipendenti, ivi incluso il personale in regime di diritto pubblico». Inoltre, «la disposizione, facendo venir meno il contributo delle risorse in esubero rispetto al limite di cui all'articolo 23-ter del Decreto legge n.201/2011 a beneficio dei saldi di finanza pubblica determina oneri privi di copertura». Da qui la proposta della Ragioneria di modificare il testo, disinnescando il rischio di sconfinare nella mancanza di copertura. Alla fine però la norma è stata stralciata dal testo definitivo.

Tutti i rilievi della Ragioneria agli ultimi emendamenti al Dl Semplificazioni

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