Appalti

Milano punta su biciclette e partenza lenta

di Sara Monaci

Non è ancora chiaro chi si occuperà di fare i controlli per evitare gli assembramenti nei mezzi pubblici, dai tram alle metro fino ai treni regionali. Tuttavia l’auspicio dell’amministrazione comunale è che la ripartenza - almeno quella molto graduale di maggio - non provochi affollamenti. Il piano previsto per la Fase 2 prevede infatti un uso continuato dello smart working, caldeggiato dalle istituzioni come soluzione migliore per le attività del terziario; un incremento dell’utilizzo delle biciclette, con la definizione di 35 chilometri in più di piste ciclabili entro la fine del 2020 (si parte a maggio con i primi 22 chilometri); la sospensione dell’Area C, per poter entrare con l’auto in centro senza pagare la tariffa di 5 euro. Questo mix dovrebbe consentire, almeno in queste prime settimane di maggio, di non superare il 30% dei viaggiatori dei periodi normali.

Durante le ore di punta inoltre i treni regionali di Trenord torneranno a pieno regime, e anche la società di trasporto di Milano, Atm, manterrà tutte le corse nelle fasce orarie più a rischio, proprio per evitare possibili assembramenti. Inoltre sarà indicato dove sedersi e dove no, così da garantire il giusto distanziamento fra persone, e anche nei posti in piedi delle metropolitane ci saranno indicati gli spazi dove sostare.

Rimane aperta la questione dei controlli. Atm ha sollevato in questi giorni il problema di un possibile assembramento in banchina, mentre Trenord, che vive lo stesso dubbio, sta intanto organizzando una app in grado di dire il livello di affollamento dei treni.

Queste due settimane sono viste come una transizione: c’è da capire cosa succederà da metà maggio, e soprattutto da giugno, con la ripresa di tutte le attività commerciali.

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