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Coronavirus - Dalla continuità del servizio allo stop dei distacchi, tutti i provvedimenti adottati da Arera

di Sauro Prandi

Diversi i comunicati diffusi e gli atti adottati da Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) per l'emergenza Coronavirus. Il primo (11 marzo 2020) è stato quello rivolto agli operatori che svolgono attività nei settori regolati dall'Autorità, qualificati di pubblica utilità, al fine di confermare quanto già sostanzialmente attuato dagli stessi; garantire cioè continuità e disponibilità dei servizi in condizioni di sicurezza anche per il personale, stante il potenziale rischio di contagio. Nel comunicato si palesavano anche deroghe e sospensioni dei meccanismi relativi agli indicatori di qualità dei servizi e dei connessi effetti economici, che venivano poi formalizzati il giorno successivo nella delibera n. 59/2020.
Con questo atto si richiamava la possibile causa di forza maggiore come «giustificazione» di casi di mancato rispetto di standard di qualità contrattuale e commerciale, oltre che stabilire il differimento di scadenze già definite, in particolare per numerose raccolte dati riguardanti i singoli servizi (idrico integrato, teleriscaldamento/teleraffrescamento, gas ed elettricità, in questo caso sia per il gestore dell'attività di distribuzione che per la società di vendita).

Il tema del "comportamento" delle società delle reti nei settori dell'energia elettrica e del gas, e dei rispettivi addetti, è stato poi ripreso da Arera in un successivo comunicato (26 marzo 2020) che faceva seguito a due comunicazioni inviate dal ministero dello Siluppo economico rispettivamente alle società concessionarie del servizio di distribuzione di energia elettrica e alle società di trasporto e distribuzione gas. In quella sede si ribadiva di garantire sicurezza e continuità delle attività connesse all'essenzialità dei servizi, con particolare attenzione alle strutture sanitarie, assistenziali, di supporto logistico alla protezione civile.

Nella stessa giornata veniva anche pubblicata la delibera n. 60/2020 che disponeva la sospensione delle procedure di "distacco" delle forniture di acqua, gas, elettricità previste a seguito di morosità conclamata per l'arco temporale 10.3-3.4.2020 (le utenze elettriche, quelle in bassa tensione; le utenze gas, quelle con consumo non oltre 200.000 Smc/anno). Come previsto dal comunicato correlato (12.3.2020), le utenze che fossero state chiuse dal 10.3, dovevano essere riaperte; le società di vendita dovevano poi replicare la procedura di messa in mora, con relativa nuova decorrenza dei termini. Oggi è possibile prevedere che la data del 3.4 sarà verosimilmente prorogata a seguito di nuovo provvedimento governativo. La delibera suddetta ha anche disposto che presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA), sia costituito un conto straordinario destinato a supportare la sostenibilità finanziaria di quanto deciso a favore dei clienti finali.

A seguito dell'istituzione della «zona rossa» identificata all'inizio di marzo in dieci Comuni del lodigiano e uno del Veneto, con delibera n.75/2020 sono stati sospesi fino al 30.4 i pagamenti delle fatture emesse o da emettere relative ai consumi di gas, acqua, energia elettrica e rifiuti; come da connesso comunicato (18.3.2020), sono sospese anche le fatture che contabilizzano consumi effettuati fino a tale data, anche se saranno emesse dopo il 30.4. Gli importi «congelati» e nuovi dovranno essere rateizzati automaticamente e senza interessi a decorrere dal 1.7.2020, come da piano di rateizzazione che dovrà essere comunicato all'utente; i gestori del servizio idrico integrato e le società di vendita di gas ed energia elettrica, che si trovassero in condizioni di "criticità finanziaria" possono richiedere anticipazioni a CSEA sugli importi delle fatture che saranno emesse o emetteranno. Per i gestori delle attività di gestione tariffe e rapporti con gli utenti nell'ambito del settore dei rifiuti urbani e assimilati, stante la non applicazione dell'ombrello CSEA, l'Autorità si riserva l'individuazione di misure riguardanti la copertura di specifici oneri per i gestori interessati (che in tal caso possono essere anche Comuni). Tutti i soggetti che svolgono il ruolo di operatori nei servizi citati, sono tenuti a pubblicare sul proprio sito una sintesi delle misure adottate a beneficio degli utenti interessati. L'Autorità ha poi dato seguito ad un altro provvedimento connesso alla fase emergenziale: quello del bonus sociale. Con delibera n. 76/2020, e relativo comunicato (18.3.2020), ha ricordato l'estensione del periodo per richiedere il rinnovo annuale dei bonus sociali elettrico, gas e idrico, e la contestuale garanzia della loro continuità. Sono in particolare interessati i cittadini il cui bonus è in scadenza nel periodo 1.3-30.4; ora avranno a disposizione ulteriori 60 giorni da fine aprile e la decorrenza del beneficio dalla scadenza originaria, ovviamente se vigenti ancora le condizioni per beneficiarne.

É stato poi differito:
• al 30.4.2020 il termine per la chiusura delle raccolte dati su «Qualità del servizio di gestione tariffe e rapporti con gli utenti» (sono in particolare interessati i Comuni che sono in regime di Tari tributo) e «Qualità del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani»;
• al 1.7.2020 il termine (anziché il 1.4) previsto dalla delibera n. 444/2020 (trasparenza nel servizio gestione rifiuti) riguardante le informazioni minime da garantire all'utente del servizio di gestione dei rifiuti urbani.

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