Urbanistica

Dall'annuncio alla blockchain: il desk dell'agente è in un'unica piattaforma

Proptech. Operativa in 15 Paesi, la start up 221 Global Real Estate: in uno strumento servizi diversificati

di Adriano Lovera

È già operativa in 15 Paesi, Stati Uniti compresi. E raccoglie un portafoglio da oltre 15mila immobili condivisi, per 70 miliardi di euro di valore. Si tratta di 221 Global Real Estate, start up con sede in Svizzera, operativa da fine 2020, che si propone di diventare un leader internazionale nella fornitura di servizi tecnologici agli agenti immobiliari, con un focus particolare sulla fascia alta di prodotto. «L'idea – spiega Cassiano Sabatini, co-fondatore insieme al broker svizzero Didier Deschamps – è nata un anno fa, guardando a un tassello che mancava sul mercato: ossia uno strumento che permettesse di condividere un ampio portafoglio, a livello internazionale».

La piattaforma
La piattaforma, in pratica, si presenta con una doppia veste. Dal punto di vista della compravendita, il suo sito contiene l'elenco degli annunci relativi a vendita e affitto, non solo residenziali ma anche commerciali. In questo senso, serve a collegare potenziali acquirenti, per lo più soggetti alto spendenti o anche investitori istituzionali, con i venditori, le agenzie e gli agenti di riferimento. Ma il cuore del business risiede nella sua offerta di servizi b2b, pensati appunto per rendere il più efficiente possibile il lavoro degli agenti. Tra gli strumenti proposti: software di valutazione istantanea dell'immobile, firma digitale, verifica dell'identità, del reddito e della posizione anti riciclaggio del potenziale cliente, gestione dei contatti e del calendario, persino registrazione dei contratti in modalità sicura, mediante blockchain. «Sono strumenti che già esistono – ha aggiunto Sabatini – ma il più delle volte, nel lavoro quotidiano, gli agenti devono accedere alle piattaforme di più fornitori e usare questi servizi in modo disordinato. Con la nostra proposta tutto è integrato nello stesso sistema».

Una parte centrale del progetto riguarda l'apertura alla "collaborazione" tra agenti, modalità di lavoro consolidata in alcuni network, come ad esempio il più noto Mls-Replat, ma che fatica ad allargarsi su vasta scala. «Senza utilizzare un processo di collaboration marketing, molte agenzie rinunciano a una quota significativa di opportunità di business» secondo il co-fondatore e ceo, Didier Deschamps. Ad ogni modo, la condivisione degli immobili non è obbligatoria per utilizzare 221. Si può sfruttare la piattaforma come semplice portale per pubblicare gli annunci oppure aderire alla intera gamma di servizi. Anche a livello di iscrizione, la proposta è modulare: ad esempio per le agenzie ci sono tre pacchetti, con una bassa fee iniziale, e tariffe variabili in base alla dimensione aziendale. In Italia il progetto coinvolge alcune decine di agenti, selezionati in base all'esperienza, al portafoglio immobili e al posizionamento di mercato. Ce ne sono di indipendenti o appartenenti a network, come Coldwell Banker o Engel&Völkers. «Abbiamo coinvolto agenti americani del franchising Compass e professionisti di Christie's – aggiunge Sabatini –. Inoltre siamo un partner anche per i costruttori. Tra gli ultimi, un operatore delle isole Hawaii che ci ha scelto come canale per commercializzare un progetto».

Non solo immobili di lusso
La piattaforma non è esclusiva per immobili di lusso, «che in fondo sono soltanto il 5% del mercato» ammette il fondatore. Ma certo il focus è su pezzi di pregio. Al momento, 221 ha stretto accordi di collaborazione con il mediatore creditizio Affida, con la svizzera, Idoneus, specializzata nella digitalizzazione dei processi di vendita, e con Ennes Global Mortgage, che si occupa di mutui nello spaccato del "luxury property". E si lavora per delineare canali privilegiati di contatto con banche d'affari o altri soggetti che gestiscono il patrimonio dei cosiddetti high net worth individuals.

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