Urbanistica

Autostrada A24-A25, la Cassazione dà ragione al Gruppo Toto

La sentenza annulla senza rinvio il sequestro di 21,8 milioni

di Ivan Cimmarusti

La Corte di Cassazione, nel confermare il verdetto del Tribunale del Riesame, ha annullato senza rinvio il sequestro di 21,8 milioni di euro al Gruppo Toto, concessionario delle autostrade A24 e A25. Le motivazioni non sono ancora note, ma è chiaro che traballa l'impianto accusatorio dei pubblici ministeri di Teramo che a novembre scorso misero i sigilli con l'ipotesi di inadempimento di contratti di pubbliche forniture, attentato colposo alla sicurezza dei trasporti e abuso d'ufficio. Secondo quella ricostruzione accusatoria, c'era stata una presunta «omissione» della manutenzione ordinaria e straordinaria di sette viadotti nella tratta teramana autostradale da Isola del Gran Sasso a Colledara. Senza contare un'ulteriore accusa legata ad appalti concessi «in violazione della Concessione» alla Toto spa Costruzioni generali. Per questi fatti i pm hanno ordinato l'iscrizione nel registro degli indagati dell'amministratore delegato Cesare Ramadori, del presidente e del vice presidente del Cda Lelio Scopa e Mauro Fabris, del direttore generale Iginio Lau e dei direttori operatori Marco Carlo Rocchi e Gabriele Nati.

Stando alla ricostruzione accusatoria dei pm, c'era una «grave situazione», accertata a partire da settembre 2018, causata dalla presunta «inadempienza» degli obblighi di manutenzione. Le uniche opere di manutenzione ordinaria svolte, sempre secondo l'accusa, avevano riguardato negli anni la pavimentazione, il verde, le segnaletiche e non le parti strutturali dei viadotti (cassoni, pile e appoggi e ritegni antisismici). Interventi di manutenzione che, riteneva l'accusa, non erano sostenuti da Strada dei Parchi ma effettuati a partire dal 2018 con contributi statali erogati in base ai provvedimenti successivi al crollo del Morandi di Genova.Ricostruzione investigativa che, dunque, non troverebbe riscontro. La Cassazione, infatti, «annulla senza rinvio l'ordinanza impugnata nei confronti della Spa Strada dei Parchi nonché il decreto di sequestro preventivo del gip del Tribunale di Teramo», «disponendo la restituzione di quanto sequestrato all'avente diritto».

Con una nota il Gruppo Toto ha detto che «accoglie con grande soddisfazione la decisione della Corte di Cassazione, che conferma la correttezza del comportamento delle Società e dei suoi dirigenti, certi di aver sempre agito nel pieno rispetto delle leggi. È un passo importante che chiarisce come le accuse fossero basate su presupposti errati, e restituisce verità a ricostruzioni mediatiche scorrette, fantasiose e gravemente lesive del Gruppo Toto».Aggiungono in particolare, che «con questa sentenza si sgombra il campo dall'ipotesi che sussistesse il reato di abuso d'ufficio: la Corte di Cassazione, entrando nel merito, ha ribadito la totale legittimità dell'assegnazione dei lavori della Concessionaria alla Toto Costruzioni. Scelta, quest'ultima, compiuta con un preciso obiettivo: garantire la realizzazione in tempi e costi certi delle opere di completamento e di ammodernamento dell'autostrada».

Cosa ancor più rilevante, ritengono, «la sentenza certifica che la Concessionaria sta correttamente realizzando i lavori di messa in sicurezza di A24 e A25. Con ciò smentendo seccamente ogni illazione – artificiosamente fatta circolare in questi ultimi mesi da sedicenti associazioni di rappresentanza degli utenti – circa la presunta pericolosità della struttura autostradale. Il Gruppo Toto, anche alla luce del provvedimento odierno, continuerà lungo la strada intrapresa: garantire un collegamento sicuro, sostenere lo sviluppo del territorio e assicurare la continuità di centinaia di posti di lavoro».

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