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Opere bloccate, la Sassari-Alghero spera nei «superpoteri» del Cdm

La ministra De Micheli ricorrerà al potere sostitutivo per superare il contrasto pluriennale tra Mit e Mibact che blocca l'«ultimo miglio» dell'opera strategica progettata dall'Anas

di Massimo Frontera

In Sardegna si riaccende la speranza per completare la superstrada Sassari-Alghero, con annesso collegamento con l'aeroporto Fertilia. La svolta - di cui andrà poi verificata l'efficacia - è la decisione annunciata dalla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli di superare le obiezioni, di carattere ambientale, con una decisione del Consiglio dei ministri, come prevede la procedura indicata nell'articolo 183, comma 6, del vecchio codice appalti (Dlgs 163/2006), cioè il regime normativo in cui ricade questa opera inclusa tra quelle della legge obiettivo. La norma in questione prevede che in caso di «motivato dissenso» da parte del Mibact o del ministero dell'Ambiente, «l'adozione del provvedimento di compatibilità ambientale è demandata al Consiglio dei Ministri, che vi provvede nella prima riunione utile successiva».

Che è appunto quanto ha promesso la titolare delle Infrastrutture. «Nella sua collegialità - spiega la ministra De Micheli - il Consiglio dei Ministri potrà superare gli ultimi ostacoli e consentire la completa realizzazione dell'opera che permetterà di collegare l'aeroporto di Alghero, il porto di Porto Torres e l'aeroporto di Olbia, dotando così di una infrastruttura moderna il territorio della Sardegna, essenziale per la mobilità dei cittadini sardi e lo sviluppo del turismo». La parola "sbocco" è spesso abusata in riferimento alle opere pubbliche impantanate. Ma in questo caso assume pieno significato, perché l'iter di approvazione dell'opera è finito, da circa sei anni ormai, in un vicolo cieco. Va detto che lo "sblocco" promesso dal Mit, con atto del Consiglio dei ministri, non è esente da possibili contenziosi, visto anche che le obiezioni di due ministeri - Ambiente e Beni Culturali (soprattutto quest'ultimo) - si fondano su norme regionali di carattere ambientale.

La strada a scorrimento veloce Sassari-Alghero
Il collegamento stradale a quattro corsie di poco meno di 40 chilometri che collega Sassari e Alghero è "quasi" completato. Da oltre dieci anni continua a mancare l'"ultimo miglio", costituito appunto da 4,1 km per l'accesso alla città costiera di Alghero, più un tratto di 3,2 km per bypassare l'abitato urbano. Allo stesso modo manca la "bretella", di 3,2 km di collegamento alla viabilità per l'aeroporto di Alghero (Fertilia). Si tratta dunque di 10,5 chilometri (oltre agli svincoli necessari), che sono però molto impegnativi. Questo breve tratto, infatti, ha un costo stimato di circa 137 milioni di euro - di cui oltre 113 milioni già finanziati - e prevede complessivamente 5 viadotti e 3 gallerie artificiali, oltre a otto opere (tra svincoli, intersezioni e rotatorie). Oggi, chi proviene da Sassari, una volta arrivato in prossimità di Alghero è costretto ad abbandonare la superstrada e a rientrare nel vecchio collegamento stradale.

Lo stallo sul piano paesistico regionale
Nonostante l'elevato costo, la causa del blocco, come si diceva, non è finanziario ma è legato all'iter di approvazione dell'opera. L'incaglio - più precisamente - sta nella incompatibilità del progetto definitivo, realizzato dall'Anas, con le prescrizioni del Piano paesaggistico regionale. «Il Piano paesaggistico - racconta il presidente dei costruttori della Sardegna, Pierpaolo Tilocca, entra in vigore nel 2006 (giunta Soru, ndr) con una ottica di vincolo totale, ma temporaneo, in attesa di una più complessiva legge di governo del territorio, che però non è mai arrivata». «Di fatto - prosegue il costruttore - il piano mantiene una serie di vincoli, che sono norme di salvaguardia, tra i quali anche il divieto di realizzare nuove infrastrutture stradali a quattro corsie all'interno della fascia di 2 chilometri dalla linea di costa». Ed è in virtù di questo vincolo che il ministero dell'Ambiente e il Mibact non hanno dato l'ok all'opera, riconoscendo la piena validità del Piano regionale; e suggerendo invece, come compromesso, di realizzare la strada con una sola corsia di marcia per carreggiata. «Una soluzione - sottolinea Tilocca - che non ha senso, oltre a rendere la strada pericolosa».

Un po' di storia
Dopo una decina d'anni di interlocuzioni tra amministrazioni, il blocco comincia a concretizzarsi tra il 2015 e il 2016, quando emerge il contrasto tra - da una parte - Mit, Anas, Consiglio superiore dei lavori pubblici, Regione Sardegna e comune di Alghero, favorevoli al completamento dell'opera a quattro corsie; e - dall'altra - i ministeri dell'Ambiente e dei Beni culturali, contrari alle quattro corsie, ma favorevoli alla riduzione del tratto stradale a due sole corsie. Nel tempo il ministero dell'Ambiente ammorbidisce la sua posizione, accettando una soluzione diversa (strada a 4 corsie ma di categoria diversa da quella di progetto). Resta invece l'opposizione del ministero dei Beni culturali, che con un atto del luglio 2019 (pubblicato l'ottobre successivo), rilascia parere "favorevole" all'opera, ma accompagnato da pesanti prescrizioni, incluso il divieto delle quattro corsie.

L'intervento della Regione Sardegna sul Ppr
Prima del governo, anche l'attuale giunta regionale ha cercato di superare l'empasse sulla Sassari-Alghero. Peraltro, va ricordato che la giunta non solo è favorevole all'opera (conforme al progetto originario dell'Anas) ma ha anche impugnato al Tar il parere del Mibact. La scorsa settimana è stata presentata in Consiglio regionale un progetto di legge per approvare una norma di "interpretazione autentica" del Piano paesaggistico regionale, volta a derogare, di fatto, al divieto generalizzato del Piano, consentendo il completamento della Sassari-Alghero. La norma, tutt'ora in discussione, non ha una strada facile, anche perché, ricordano i difensori del Ppr, non si può modificare con legge una noma di copianificazione come il Piano paesaggistico. Il timore, al di là del caso particolare dell'infrastruttura, è che si crei un precedente per scardinare il piano paesaggistico regionale, aprendo più in generale la strada ai più diversi investimenti immobiliari e infrastrutturali sulla fascia di rispetto costiera vincolata.

Tilocca: opera strategica per l'Isola
«Il problema è assurdo - tuona Tilocca -: in vigenza del Piano paesaggistico non si possono fare infrastrutture di questa dimensione». Peraltro, sottolienea il costruttore, «non stiamo parlando della sola Sassari-Alghero, ma, come sottolinea anche il ministero delle Infrastrutture, della Alghero-Sassari-Olbia, che di fatto collega due aeroporti e tre porti che danno accesso al 70% dell'intero traffico di turisti e passeggeri nell'Isola: è veramente un'opera strategica per la Sardegna». Ma in Sardegna non c'è solo il completamento della Sassari-Alghero. «Qui nell'Isola ci sono progetti Anas vermi per due miliardi - informa Tilocca - la Regione ha recentemente proposto di subentrare all'Ente per realizzare quattro opere prioritarie finanziate con quasi 390 milioni di europei ». E anche volendo sperare nell'azione di sblocco di Palazzo Chigi, sullo sfondo resta il rischio di non poter conservare il finanziamento, perché i tempi non saranno rapidissimi. «Volendo ipotizzare che domattina il progetto proseguirà il suo iter, spero veramente che, facendo, le corse, si possa arrivare alla gara entro l'anno», stima il presidente dei costruttori sardi. «La cosa più assurda - commenta più in generale - è che dopo il tempo richiesto dall'iter, i progetti sono vecchi quando vanno in gara, e le imprese che se li aggiudicano vincono in realtà un'opera vecchia e sottopagata, per giunta costata pesanti ribassi per superare la concorrenza». «Le imprese non falliscono perché sono incapaci - conclude il costruttore -: anche un'impresa tedesca o austriaca fallirebbe in questo sistema».

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