Appalti

Banda ultralarga/3, ecco le 133 imprese con la qualifica per i 4 miliardi (totali) di lavori Infratel

di Alessandro Arona

Sono poche le grandi imprese di costruzione in possesso della qualifica OS19 («Impianti di reti di telecomunicazione e di trasmissione dati»), con categoria illimitata, e dunque abilitati a partecipare alle gare di Infratel per realizzare la rete a banda ultralarga nelle aree "a fallimento di mercato". La prima gara da 1,4 miliardi di euro è stata pubblicata da Infratel nei giorni scorsi (articolata in 5 lotti), le altre usciranno probabilmente a luglio e a settembre, per un valore totale di lavori di costruzione pari a 4,0 miliardi di euro.

Dal casellario imprese dell'Anac (si veda la lista completa) spuntano i nomi di Salini Impregilo, Condotte, Pizzarotti e il Consorzio Argo costruzioni (Gruppo Gavio). C'è poi il colosso dell'impiantistica Gemmo Spa, e medie imprese come il Consorzio stabile Infratech.
Ma altri nomi ben noti hanno la qualifica illimitata Os19: colossi dell'engeenering & construction come Ansaldo Sts, Techint Infrastrutture e Techint Cimimontubi, Saipem, Selex Sistemi integrati, Snamprogetti, Sirti Spa, Technip Italy, Tecnimont civil construction.
E poi colossi delle reti come Terna (rete elettrica) e Telecom Italia (rete telefonica tradizionale). E delle telecomunicazioni come la stessa Telecom Italia, Alcatel-Lucent Italia, Ericsson Telecomunicazioni, Fastweb, Infracom Spa, Italtel Spa, Nokia Siemens Networrks Spa, Wind telecomunicazioni. O colossi tout court come Philips e Siemens Spa.

Non è dunque detto che la partita della costruzione della rete in fibra ultralarga, che appunto vale 4 miliardi di euro in lotti da 2-400 milioni l'uno, sia giocata solo dai costruttori.
Le gare sono infatti indette per affidare una concessione, per quanto sui generis: lo Stato paga al 100% i lavori, appunto i 4 miliardi, con 2,2 miliardi di euro di fondi Fas e 1,8 miliardi di euro di fondi strutturali (230 milioni nazionali e 1.570 dai Por regionali), e poi il concessionario dovrà gestire e manutenere per 20 anni la rete costruita, garantendo l'accesso a più operatori di telecomunicazioni, incassando il corrispettivo dai gestori stessi e pagando allo Stato un canone. Dunque nei vari lotti va scelto un concessionario, che deve prima di tutto gestire la rete in fibra ottica realizzata.
I lavori di costruzione possono essere eseguiti direttamente, oppure affidati a terzi, in questo caso con gara.

In sostanza la prima possibile formula è quella di un operatore di tlc in possesso della qualifica Os19, come quelli elencati sopra (Terna, Telecom, Wind, Siemens, etc...) che vince la gara e realizza i lavori in proprio.
La seconda formula può essere quella della cordata in Ati tra gestore di tlc e costruttore (con qualifica Os19).
Infine la terza formula è quella del gestore che vince la gara e poi affida a terzi, con gara (avrebbe il vantaggio di poter lucrare sul ribasso, ma lo svantaggio di non poter scegliere l'impresa realizzatrice).

Banda ultralarga, la lista delle imprese che possono fare i lavori (tre bandi per 4 miliardi di euro)

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