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Bonus baby sitter, tutte le soluzioni del salvagente regionale

Dal contributo ligure di 350 euro per i nuclei con Isee sotto i 35mila euro al voucher conciliazione in Veneto

di Michela Finizio e Flavia Landolfi

Bonus e voucher regionali in soccorso delle famiglie con figli. Ci pensa così il territorio a fornire un salvagente ai genitori che lavorano, in queste ore alle prese con scuole chiuse e didattica a distanza. La mano tesa dal territorio rischia però di non essere sufficiente per fare quadrato intorno alle famiglie. E a coprire le evidenti carenze della normativa nazionale, da poco reintrodotta con il decreto legge 30/2021 dal governo Draghi per sostenere le famiglie durante l’emergenza sanitaria.

Sono in tanti a giudicare inadeguati i nuovi congedi straordinari e voucher baby sitter, appena rinnovati fino a giugno grazie a uno stanziamento di 292 milioni di euro. Tra le criticità c’è innanzitutto la decisione di limitare questa volta i congedi Covid retribuiti al 50% solo ai genitori che non possono svolgere la propria attività in smart working.

Ridotti, inoltre, rispetto alla precedente tranche riconosciuta nel 2020, anche i voucher per l’assunzione - tramite Libretto famiglia - delle baby sitter, sia nell’importo che nella platea di potenziali beneficiari: verranno concessi al massimo 100 euro settimanali e solamente ad autonomi e dipendenti pubblici (sanitari, anche del privato convenzionato, e operatori del comparto sicurezza) impiegati nell’emergenza sanitaria.

Ma limiti e paletti non mancano nemmeno nelle iniziative regionali: qui il “faro” è l’Isee e i bonus sono riservati alle famiglie più in difficoltà.

Le misure attive

In attesa che il Governo chiarisca se e come possano essere potenziate queste misure, ecco che scendono in campo le Regioni che in ordine sparso offrono voucher per i servizi di assistenza e in qualche caso anche per la Dad.

In Friuli le politiche per la famiglia sono strutturali e articolate: le principali sono la Carta famiglia e il bonus per i professionisti in maternità e paternità continuamente rifinanziate e quindi permamenti. Nella regione ci sono anche misure ad hoc incentivanti la natalità e l’occupazione femminile con un bonus bebé di 1200 euro.

In Liguria la Regione offre un pacchetto di aiuti per baby sitter e badanti con una dotazione che supera i cinque milioni. «Si tratta di misure basate sull’Isee che vogliono venire incontro alle famiglie in difficoltà economica e soprattutto, di riflesso, alle donne, le più colpite da questa crisi occupazionale dovuta al Covid e nella difficoltà di dover conciliare vita, lavoro, cura di minori e anziani», spiega l’assessora regionale alle Politiche sociali Ilaria Cavo.

Ai nastri di partenza il bonus baby sitter messo in pista dalla Regione Umbria: via alle domande dal 24 marzo sulla piattaforma online della Regione. « Il bonus, per il quale abbiamo stanziato tre milioni di euro – spiega l’assessora all’Istruzione Paola Agabiti - sarà retroattivo dal primo febbraio scorso proprio per superare il gap tra l'avvio dei provvedimenti restrittivi legati all'emergenza covid e la pubblicazione del bando che coprirà, in questa prima fase, le mensilità di febbraio e marzo 2021».

In Veneto il rimborso per le spese di babysitting arriva dal «voucher di conciliazione»: 3 milioni di euro per lavoratori e lavoratrici con figli under 14. Oltre a questo le donne disoccupate possono accedere al «voucher di connessione»: un bonus di 250 euro per partecipare in remoto ai percorsi di formazione. La misura è attiva fino a ottobre 2021.

Le misure in arrivo

In alcuni territori gli strumenti sono ”work in progress”. È il caso della Regione Lombardia che dopo Pasqua varerà il bando Protezione famiglia da 25 milioni «per i nuclei con almeno un figlio minore e che hanno subito una compressione del reddito per via dell'emergenza pandemica», annuncia l’assessora regionale alla famiglia Alessandra Locatelli.

E mentre la Toscana potrebbe replicare entro l’estate il voucher badanti (più di 12 i milioni già spesi) il Lazio sta per pubblicare un avviso pubblico da 2 milioni per sostenere la didattica a distanza. Alla Dad poi dovrebbe essere destinato un milione di euro della Regione Abruzzo che è però in attesa del disco verde di Bruxelles.

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