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Digitale, energia e cinema: a Carbonia il rilancio passa per la Grande miniera

Per la città sarda le risorse legate al Pnrr valgono 75 milioni

di Davide Madeddu

La città e la miniera. La cultura e i servizi. In mezzo un cambiamento di una città moderna che guarda al futuro in cui la transizione energetica si sposa con l’industria 4.0 di ultima generazione. E poi il cinema che diventa fabbrica di cultura in cui possono convivere intelligenza artificiale e turismo lento. Servizi e sviluppo. L’opportunità del Pnrr a Carbonia, capoluogo della provincia del Sud Sardegna (in passato dell’omonima provincia Carbonia Iglesias e dal prossimo anno della provincia del Sulcis Iglesiente) vale 55 milioni di euro che, come sottolinea il sindaco Pietro Morittu, «diventeranno 75 circa, perché i bandi di rigenerazione sono entrati nel Pnrr». Due i filoni secondo cui si sviluppano gli interventi e le risorse: “città e miniera” e “città e servizi”. Punto di partenza di questo cambiamento, la miniera di carbone, attiva dal 1937 al 1964, e oggi sede del Museo del carbone e del polo tecnologico che guarda alle nuove iniziative in ambito produttivo ed energetico, oltre che della fabbrica del cinema. Il piano dei progetti e degli interventi che interessano l’intera area della Grande miniera prevedono la «rifunzionalizzazione della ex centrale elettrica nella Grande Miniera di Serbariu come Museo della Città di Fondazione e Archivio del Novecento» con un investimento di 8.600.000 euro. Il compendio diventerà «museo di arte moderna, oltre che i laboratori di realtà aumentata e cinematografia».

Poi altri interventi che interessano l’Edificio polifunzionale del Polo di Alta Formazione e cultura di Serbariu per cui si prevedono opere per 1.700.000 euro e gli interventi per la sistemazione della Direzione e archivio del CICC (Centro Italiano della Cultura del Carbone) in cui si investono 3.450.000 di euro. E la digitalizzazione e i «processi di industrializzazione 4.0» legato alla digitalizzazione e innovazione e il Polo di storia moderna di promozione della cultura della cinematografia. Nel cammino anche un ecoparco per cui è previsto un intervento di un milione seicentomila euro. Uno degli altri progetti che interesseranno l’area che riguarda la “Grande miniera di Serbariu”, in cui cono ancora presenti le torri che comandavano gli ascensori verso il sottosuolo, è proprio quella della sfida energetica. «C’è il progetto portato avanti dal centro ricerche Sotacarbo - argomenta il sindaco - per la realizzazione dell’Hydrogen Valley, finanziati per 12 milioni di euro, con il recupero e adeguamento degli spazi e altre iniziative destinate allo sviluppo energetico e tecnologico».

Non meno importante la partita che riguarda l’ambiente e il paesaggio. Filone che segue un percorso tracciato nel 2011 quando la città ha vinto l’edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa con il progetto dal titolo “Carbonia Landscape Machine”. «Il programma finanziato con i fondi del Pnrr - argomenta il sindaco - prosegue sulla strada intrapresa per migliorare la qualità del paesaggio, nel rispetto delle caratteristiche architettoniche della città, del suo rapporto con la Miniera e della storia di tante lotte e conquiste dei nostri concittadini».

La realizzazione delle opere ha l’obiettivo di contribuire alla riqualificazione del territorio del Sulcis “con sensibile” ricaduta occupazionale. C’è poi la parte legata alla città dei servizi in cui si guarda con attenzione alle frazioni. Nel piano delle opere anche una serie di interventi infrastrutturali e stradali per la sistemazione delle aree nevralgiche della città. «Le grandi città hanno un vantaggio in più perché in determinate situazioni interviene la città metropolitana - aggiunge -. Nelle altre ciò che serve sono le risorse per le cosiddette manutenzioni. Perché dopo che si avviano i progetti e si realizzano le opere è necessario curarle e tenere in piedi. E per questo servono risorse che, troppo spesso, non arrivano».

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