Fisco e contabilità

Pnrr, sale a 1,05 miliardi la prima rata Pnrr per le scuole hi-tech

Graduatoria attesa martedì - Finanziati 213 progetti su 543 candidature

di Gianni Trovati

Il bando del Pnrr per le «scuole innovative» ha fatto il pieno di candidature. Il censimento è stato appena completato e i dati saranno presentati la prossima settimana: i fondi, che erano fissati in 800 milioni, dovrebbero salire fino a 1,05 miliardi, per finanziare 213 progetti invece dei 195 calcolati all’inizio.

Ad animare la corsa sono stati soprattutto i Comuni, che hanno presentato 500 delle 543 domande arrivate al ministero dell’Istruzione, che nel complesso hanno cumulato proposte per un valore superiore ai tre miliardi.

L’investimento (è il 3.2 della missione 4, componente 1 nell’articolata geografia del Piano) punta alla digitalizzazione delle scuole con l’acquisto di dispositivi didattici connessi in rete e la creazione di laboratori per le «professioni digitali» in particolare alle superiori, per favorire lo studio delle materie scientifiche e tecnologiche (le «Stem») su cui l’industria italiana lamenta un cronico deficit di competenze.

Ma nelle «scuole innovative» gli strumenti digitali dovrebbero secondo il Piano viaggiare a più livelli, da quelli di base (tablet e smart-board per la didattica, per esempio) a quelli più evoluti come gli strumenti di robotica educativa e alle attrezzature per la didattica virtuale.

L’obiettivo indicato nel Pnrr parla della trasformazione digitale di 100mila classi tradizionali e del cablaggio di 40mila edifici scolastici che saranno dotati di reti wireless. Nell’arco del Piano, sul piatto di questo investimento ci sono 2,1 miliardi.

Per 379,2 milioni si tratta di progetti già avviati e quindi previsti dai tendenziali di finanza pubblica, su cui i fondi Ue si limitano a modificare la fonte di finanziamento, ma il grosso (1,72 miliardi, l’80% del totale) è indirizzato a iniziative nate con il Pnrr.

La mossa d’avvio rappresentata dal bando lanciato a inizio dicembre ha offerto segnali più incoraggianti di quelli arrivati dalle iniziative sugli asili nido, che per recuperare una massa di candidature adeguata alle risorse disponibili hanno avuto bisogno di una proroga generalizzata e di un ulteriore tempo supplementare (scade ufficialmente domani) indirizzato in particolare a Molise, Basilicata e Sicilia.

Ma dopo qualche fatica iniziale comincia ora la fase decisiva per il decollo dei progetti dell’Istruzione, che nel complesso valgono 17,59 miliardi e per 5,2 miliardi intrecciano il ruolo di Comuni, Unioni e Città metropolitane soprattutto per quel che riguarda l’edilizia scolastica.

Come sempre nell’attuazione del Pnrr la data decisiva è quella dei decreti ministeriali che decidono le graduatorie e distribuiscono i fondi.

Per le scuole innovative l’appuntamento è martedì, ma dal ministero assicurano tempi rapidi anche per gli altri bandi. Quello relativo alle mense (mille nuovi locali con 400 milioni di euro) e alle palestre (400 nuove strutture per 300 milioni) è in programma per la metà di maggio. Ed entro la metà di giugno dovrebbe arrivare anche l’assegnazione dei 2,1 miliardi per gli asili nido e i poli scolastici, con un calendario allungato appunto di un mese per la terza proroga concessa al Mezzogiorno.

Dopo di che la palla passa ai Comuni, chiamati ad aggiudicare i lavori entro il 20 marzo 2023 per gli asili e mense ed entro il 20 settembre 2023 per le «scuole innovative». Per le palestre ci sarà invece tempo fino al 31 dicembre del prossimo anno.

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