Imprese

Utility: investimenti stabili a 7,2 miliardi e fatturato in ripresa, l'Autorità spinge il settore idrico

La decima edizione del Rapporto «Top Utility Analysis» è l’occasione per mettere a fuoco le tendenze del settore

di Giorgio Santilli

Il sistema delle utility (energia, acqua, gas e rifiuti) tiene anche nel momento più critico della Pandemia: le prime cento aziende confermano un livello annuale di investimenti stabile a 7,2 miliardi e una performance operativa positiva. In ripresa nel 2021 il fatturato, che nel 2020 era crollato da 102 a 88 miliardi, pur mantenendo una quota del Pil del 5,4%. Ma la decima edizione del Rapporto «Top Utility Analysis», diretto da Alessandro Marangoni (Althesys), è l’occasione per mettere a fuoco le tendenze principali del decennio nell’evoluzione del settore. Ne emerge anzitutto l’Oscar al settore idrico che accelera il percorso di modernizzazione con un netto miglioramento di redditività, performance e investimenti, per effetto soprattutto dell’ingresso nel sistema di regolazione indipendente. L’altro dato rilevante del decennio è il rafforzamento - a livello trasversale per tutti i comparti - di cinque macrotrend che già oggi rappresentano la sfida di cambiamento e sempre più nei prossimi anni «definiranno il settore»: sostenibilità, digitalizzazione, cybersecurity, comunicazione e innovazione. «Il sistema delle utility - commenta Marangoni al Sole 24 Ore - nel suo complesso si è dimostrato resiliente anche negli anni più difficili: soprattutto non si è mai interrotto il trend di lungo periodo di sviluppo, ammodernamento, miglioramento delle reti e del servizio».

Il cambio di passo nel settore idrico è il fenomeno che più segna il decennio trascorso. Anzitutto è il comparto che più ha contenuto le perdite (-4,1%) nell’annus horribilis 2020 e meglio ha resistito alla crisi, mantenendo un fatturato aggregato stabile rispetto al 2019. «È in costante crescita - afferma il Rapporto - la marginalità delle water utility, che nel 2020 tocca il 32% di rapporto Ebitda/Ricavi, segnando un recupero di circa 10 punti nel decennio. Il percorso di crescita, che sostanzialmente coincide con l’avvento della regolazione nazionale indipendente (affidata ad Arera, ndr), è evidente se nel biennio 2011-2012, l’Ebitda/Vendite medio era di poco superiore al 20%, a partire dal 2016 questo non è mai sceso sotto quota 30%». Un’evoluzione importante deriva dalla sensoristica di controllo, diffusa in un quarto delle aziende. In parallelo è sceso il loro grado di indebitamento, più che dimezzatosi nel periodo, dal 13% a poco oltre il 4%, avvicinandosi così a quello degli altri comparti (che pure migliorano tutti). La marginalità cresce per le imprese elettriche, scende bruscamente nel gas e, in modo meno marcato, nella gestione di rifiuti.

Anche sul fronte delle performance operative l’Oscar va all’acqua, con una riduzione delle perdite in rete dal 33% al 29%, il dato più basso del decennio. Nel campo dei rifiuti, il bilancio decennale porta il balzo in avanti della raccolta differenziata, dal 52 al 66 per cento. Migliorano i tempi per i lavori sulla rete del gas (dai 5 giorni del 2015 ai 4,4 attuali), peggiorano per le imprese elettriche dal 2017 le performance di attivazione e ripristino della fornitura.

Vediamo i macrotrend trasversali. Balzo in avanti per la comunicazione dopo l’introduzione dell’obbligo di trasparenza amministrativa nel 2013: la percentuale delle imprese che pubblicano statuto, struttura aziendale e informazioni sui bandi di gara, ma anche informazioni su consulenti e collaboratori, è via via salita fino all’88%. Rivoluzione anche per i mezzi di comunicazione: l’80% delle Top 100 usa i social, la metà ha una newsletter, il 70% offre servizi su mobile (era il 15% nel 2011). La Pandemia ha però ridotto al 77,8% l’indice di soddisfazione dei clienti.

Per la sostenibilità, ampia diffusione delle certificazioni Iso 9001 (90%) e Iso 14001 (80%), mentre è stabile la certificazione Ohsas 18001 sulla sicurezza sul lavoro. Cresciute al 60% le aziende che redigono il rapporto di sostenibilità, il 97% ha un codice etico, il 73% chiede ai fornitori di aderire a codici di condotta Esg. Impegno diffuso nella riduzione delle emissioni dei mezzi di trasporto. Per la sostenibilità sociale, cresciuti dal 94 al 97% i dipendenti stabili e la quota di lavoratori che hanno svolto formazione (88,5%). Ridotti gli infortuni del lavoro: in tre anni sceso del 36% l’indice di frequenza e de 25% l’indice di gravità.

La digitalizzazione resta leva di modernizzazione e nei prossimi anni trasformerà radicalmente il rapporto con i clienti e i processi interni. Su questo ultimo fronte, agiranno la manutenzione predittiva, i servizi a rete dotati di sensoristica Iot e flotte di veicoli intelligenti a gestione digitale. Il rapporto digitale con i clienti è avviato nell’84% delle utility, mentre l’84% delle aziende operanti nel gas, nell’acqua e nell’energia elettrica ha un sistema di smart metering. L’88% delle aziende ha avviato per i processi interni soluzioni fondate su big data, machine learning, blockchian, tecnologie cloud o reti neurali.

Infine, la cybersecurity. In tre anni 287 attacchi, il 54% delle aziende hanno una unità ad hoc, il 90% prevede investimenti in arrivo.

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