Amministratori

Balneari e ambulanti, governo stretto tra richiami di Bruxelles e nuove norme

Sulla procedura per le spiagge Bruxelles valuta l’invio di un parere motivato

di Carmine Fotina e Beda Romano

È una annosa vicenda quella delle concessioni balneari che l’Italia non riesce a risolvere con Bruxelles, pur susseguendosi governi con sensibilità diverse. La Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione nel 2020, rimproverando al paese di chiudere alla libera concorrenza il settore delle aziende balneari. Sta ora valutando se e quando inviare a Roma un parere motivato, con il quale presentare richiesta formale di conformarsi al diritto europeo.

In un primo tempo è corsa voce che una tale mossa sarebbe giunta già questa settimana, ma secondo quanto raccolto a Bruxelles ieri ciò appare a questo punto improbabile. Il commissario al Mercato interno Thierry Breton ha incontrato la settimana scorsa a Roma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il tenore esatto dei colloqui non è noto, ma la Commissione europea avrebbe deciso di temporeggiare in attesa che Roma metta nero su bianco nuove proposte, promesse molto rapidamente.

Nel contempo, è attesa per giovedì una presa di posizione in materia da parte della Corte europea di Giustizia. La vicenda riguarda il ricorso del Tribunale amministrativo regionale della Puglia che ha posto alla magistratura comunitaria diverse questioni pregiudiziali sull’applicazione del diritto comunitario dopo che l’Antitrust italiana ha rimproverato al comune di Ginosa (Taranto) di avere prorogato concessioni balneari senza appalto pubblico.

L’ultimo intervento del governo è arrivato con il decreto milleproroghe che ha esteso la validità delle attuali concessioni al 31 dicembre 2024, termine differibile di un ulteriore anno in caso di contenziosi o impedimenti per i Comuni che devono chiudere le procedure di gara. Per quanto riguarda un possibile intervento correttivo, alla luce del pressing Ue, sembra guadagnare quota uno specifico decreto legge. Con l’alea però dei criteri premiali da assicurare agli attuali concessionari, un aspetto che sarebbe considerato dal ministro degli Affari Ue, Pnrr e Sud Raffaele Fitto, chiamato a negoziare direttamente con Bruxelles. Su questo punto specifico, va tuttavia ricordato che a gennaio la Commissione ha inviato un parere motivato al Portogallo proprio per contestare questo tipo di previsione. Ieri intanto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha detto che «personalmente sta lavorando» all’attesa mappatura delle spiagge che dovrebbe essere propedeutica alle gare.

Alla complessità del dossier balneari, si somma la necessità per il governo di rispondere alle richieste europee sul commercio ambulante. In questo caso è aperto un caso di pre-infrazione. A una prima versione del riordino, da inserire nel Ddl concorrenza, ha lavorato il sottosegretario del Mimit Massimo Bitonci (Lega). Dopo il pressing di una parte di Fratelli d’Italia il testo è stato rivisto allungando le possibili proroghe. Ma si starebbe ancora valutando se, così rivista, la norma sia in grado di passare il vaglio Ue.

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