Fisco e contabilità

Aiuti-ter, verso nuovi fondi anche per le bollette di Comuni e Province

Crescono le aliquote dei crediti d’imposta sugli acquisti di energia

di Marco Mobili e Gianni Trovati

I crediti d’imposta per gli acquisti di energia da parte delle imprese puntano al raddoppio e ad estendere la platea alle piccole attività economiche. Saranno loro ad assorbire la quota più consistente del decreto Aiuti-ter da poco meno di 14 miliardi che il governo approverà oggi in consiglio dei ministri. In menù anche l’aumento a 15mila euro (dai 12.500 attuali) della soglia Isee per il bonus sociale sulle bollette e un nuovo pacchetto di aiuti a regioni ed enti locali nell’ordine di qualche centinaio di milioni. Gli enti si sono appena visti distribuire i 400 milioni del decreto bis (Nt+ Enti locali & edilizia di ieri) , sottolinea la viceministra all’Economia Laura Castelli incontrando il ringraziamento del vicepresidente Anci Roberto Pella. La griglia del nuovo decreto è stata rifinita fino alla tarda serata di ieri, e qualche aspetto potrebbe subire modifiche: certa, però, l’esclusione di nuovi fondi Cig.

Uno dei pilastri per finanziare il nuovo decreto arriva dai 6,2 miliardi di maggiori entrate rese disponibili dalla relazione che ieri ha ottenuto il via libera unanime anche alla Camera (372 voti a favore e un astenuto) insieme alla legge di conversione del decreto Aiuti-bis (322 «sì», 45 astenuti e 13 contrari), destinato a tornare al Senato martedì 20 settembre per la terza lettura dopo il correttivo che ha ripristinato il tetto generalizzato a 240mila euro lordi annui per gli stipendi pubblici.

Il resto della strada da percorrere per avvicinarsi a quota 14 miliardi dovrebbe arrivare in gran parte dai correttivi alla norma sugli extra-profitti, che dopo il flop dell’acconto e dei tempi supplementari di fine agosto è tornata sotto i ferri. Le novità dovrebbero rivedere alcuni aspetti della base imponibile, a partire dalla rilevanza Iva delle operazioni straordinarie e infragruppo. E soprattutto permetteranno di tornare a contabilizzare le entrate che ancora mancano all’appello, e che costituiscono risorse aggiuntive dopo che l’assestamento di bilancio aveva cancellato le entrate dai saldi di finanza pubblica. A completare il quadro dovrebbe intervenire il riutilizzo di fondi non spesi per le misure di aiuto del passato recente.

Nel decreto troveranno però spazio anche misure collegate all’attuazione del Pnrr, a partire dalle semplificazioni per gli investimenti nell’edilizia universitaria.

Sempre in fatto di accelerazioni sul Piano, poi, è da segnalare che ieri il ministro per la Transizione energetica Roberto Cingolani ha firmato il nuovo decreto con gli incentivi per la produzione del biometano. Il provvedimento è finanziato con una dotazione di 1,7 miliardi di euro di fondi Pnrr. Gli incentivi riguardano la costruzione di nuovi impianti di produzione di biometano o la riconversione di precedenti produzioni agricole di biogas, nella strategia che punta sulle rinnovabili per ridurre la dipendenza da fonti fossili.

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