Posatori di fibra (e altri ruoli tecnici): al via le candidature per i corsi di formazione di Distretto Italia
Fabbisogno stimato di 10mila addetti nei settori energia, telecomunicazioni, costruzioni e digitale. Tomasi (Elis): occorre costruire le competenze necessarie per realizzare i grandi progetti del Paese
Sono almeno 10mila le posizioni lavorative di cui hanno bisogno le imprese operano nei settori dell'energia, delle telecomunicazioni, delle costruzioni e del digitale. Il numero è emerso nel corso dell'incontro "Insieme diventiamo futuro" promosso a Roma da Elis. Più esattamente il dato deriva da una prima analisi del fabbisogno di competenze, realizzata negli ultimi mesi dal centro studi di Distretto Italia, iniziativa promossa da Elis che mira ad avvicinare il mondo delle imprese e della scuola per dare ai giovani opportunità di orientamento e percorsi di accesso al lavoro.
Nell'incontro "Insieme per il futuro", aperto dall'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, presidente del semestre di Elis, Roberto Tomasi (foto) è stata anche annunciata l'apertura delle candidature per la formazione di posatori di fibra ottica, programmatori software, responsabili di cantiere e impiantisti elettrici. I corsi prevedono cinque settimane di formazione e poi l'avvio al lavoro (20 settimane per il corso per programmatori software) e saranno organizzati su tutto il territorio nazionale. Le candidature vanno presentate utilizzando il sito di Distretto Italia. Per la formazione sono coinvolte scuole e istituti tecnici superiori su tutto il territorio nazionale. Distretto Italia vede inoltre la partecipazione di 34 operatori tra imprese, agenzie del lavoro e altri enti. Nella lista ci sono aziende molto note e di grossa dimensione tra le quali A2A, Adecco, Bnl Bnp Paribas, Enel, Engineering, Ferrovie dello Stato Italiane, Fincantieri, Fondazione Cdp, Generali, Open Fiber e TIM, Trenord e Umana.
Distretto Italia nasce principalmente per offrire a giovani tra i 16 e 30 anni l'opportunità di orientarsi nella scelta dello studio e della professione. Nel corso dell'incontro è stato ricordato che in Italia ci sono tre milioni di cosiddetti "neet" (giovani che non studiano e non lavorano), il che significa una persona su quattro nella fascia d'età 15-34 anni. Si tratta del dato più alto nelle statistiche dell'Unione Europea (23,1%) contro una media del 13,1% per i 27 Paesi dell'Ue. «La sfida di Distretto Italia - afferma Roberto Tomasi - è mettere insieme le eccellenze nazionali, ponendo le aziende al fianco delle istituzioni, con l'obiettivo di costruire insieme le competenze necessarie per realizzare i grandi progetti del Paese, e orientando le giovani generazioni verso i mestieri di oggi e di domani».