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Fs, al via la transizione verde: investimenti per 1,6 miliardi

Via al bando Ferservizi da 103,3 milioni di euro in quattro lotti per realizzare strutture di autoproduzione di energia da rinnovabili

di Celestina Dominelli

Ferrovie dello Stato accende ufficialmente i motori del nuovo piano green, annunciato dal numero uno Luigi Ferraris con la presentazione, lo scorso maggio, della strategia decennale del gruppo: 1,6 miliardi di investimenti per installare impianti di energia rinnovabile sui terreni e immobili di proprietà di Fs con l'obiettivo di autoprodurre, entro cinque anni, il 40% del proprio fabbisogno energetico attraverso fonti pulite, in primis fotovoltaico.

La prima tessera del piano
Il gruppo, per il tramite della controllata Ferservizi, ha infatti appena pubblicato sulla Gazzetta Europea un bando da 130,3 milioni per la progettazione esecutiva e realizzazione "chiavi in mano" di impianti di produzione di energia elettrica, attraverso pannelli fotovoltaici, presso le aree di proprietà del gruppo limitrofe alle sottostazioni elettriche ferroviarie. Il bando è suddiviso in quattro lotti con cui vengono definiti venti siti che rappresentano il primo tassello dell'obiettivo fissato da Fs: vale a dire una potenza complessiva che dovrebbe essere pari a 320 megawatt già alla fine del 2024 per arrivare poi a 2 gigawatt nel 2027. Un traguardo che, se raggiunto, consentirebbe anche all'Italia di avanzare sulla traiettoria green in quanto quell'asticella farebbe aumentare del 10% la produzione complessiva degli impianti di energia solare già installati oggi in Italia, in modo da ridurre la dipendenza della penisola dai fornitori stranieri, in linea con il Pniec (Piano nazionale integrato di energia e clima).I venti primi impianti spaziano dalla Sicilia al Piemonte e, con il via alla procedura, della durata di 48 mesi, si identificano come quattro lotti: il primo (Nord), include Ostiglia, Padova, Strassoldo, Pontebba, Chivasso; il secondo (Centro) comprende Arezzo Nord, Grosseto, Santa Severa, Avezzano, Benevento e Contursi; il terzo (Sud-1) tiene dentro Foggia, Brindisi, Nasisi, Lecce Surbo; e, infine, il quarto (Sud-2) con Cassano allo Ionio, Contesse, Mileto, Agira e Saline Joniche.

L'assist normativo
Insomma, il programma per la produzione di energia elettrica da fonte green di Fs entra ufficialmente nel vivo. E non è un caso che la "svolta" verde abbia coinciso con l'arrivo al vertice del gruppo di Ferraris, manager con un solido trascorso nell'energia (dall'Enel a Terna) e capace dunque di imprimere un'accelerazione forte al gruppo su questo versante. Sfruttando anche l'assist arrivato dal decreto energia, poi rafforzato dal Dl Aiuti, che prevede agevolazioni e semplificazioni autorizzative alla realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile. In sostanza, con tale norma (anche nota come Solar Belt), vengono inserite le strutture già edificate tra le aree da privilegiare per nuove installazioni rinnovabili, come i siti e gli impianti del gruppo (dai capannoni industriali, come officine e terminal, ai parcheggi adiacenti alle stazioni, passando per ulteriori aree non utilizzabili per altri scopi).

Il potenziale disponibile
Una sponda importante, dunque, prontamente utilizzata da Fs che dispone di 30 milioni di metri quadri di aree che potrebbero ospitare impianti fotovoltaici e minieolici. Si tratta di terreni che hanno perso la loro originaria funzione e che potranno quindi essere valorizzati in ottica verde secondo due direttrici: per la sostenibilità di asset industriali e urbani o, per l'appunto, come spazi per nuovi impianti per produrre energia pulita. Ed è questo il binario sotteso al bando appena pubblicato che dà il "la" al piano green targato Ferraris. Il termine per le offerte alla gara è il 14 febbraio con aperture delle buste due giorni dopo. Poi, entro fine anno, ci sarà una seconda gara per ulteriori quaranta siti. Obiettivo: velocizzare il più possibile il target indicato da Fs. Che, vale la pena di ricordarlo, assorbe da sola circa il 2% della domanda di elettricità nazionale e punta quindi ad aumentare sensibilmente la sua capacità di produrre in casa l'energia elettrica di cui ha bisogno.

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