Appalti

No dell'Unione europea al Pnrr degli stadi - A Firenze Renzi contro Nardella

Stop al rinnovo del Franchi - Il leader Iv: «I soldi europei vadano alle case popolari»

di Gianni Trovati

L’aria in Europa è cambiata. E come capita spesso è una storia apparentemente minore a mostrare l’impennata decisa del tasso di severità nell’esame comunitario sul rispetto degli obiettivi Pnrr del secondo semestre 2022 a cui è collegata la rata da 19 miliardi.

La vicenda è quella dei due «piani urbani integrati» di Venezia e Firenze. I piani urbani sono i progetti con cui le Città metropolitane puntano a «trasformare territori vulnerabili in città smart e sostenibiliri», come si legge a pagina 216 del Piano italiano. Tradotto, si tratta di riqualificare aree periferiche o edifici pubblici con i 2,49 miliardi messi a disposizione dalla Missione 5, Componente 2 del Recovery, a cui si aggiungono 210 milioni del Fondo nazionale complementare.

A Venezia e Firenze si traducono in Stadi, il che non sembra entusiasmare gli esaminatori comunitari.

In Laguna in realtà il progetto è più ampio. I 96,3 milioni comunitari per il Bosco dello Sport di Venezia sono stati assegnati con un decreto di Mef e Viminale del 22 aprile 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del successivo 3 maggio. Quei fondi, insieme a 150,4 milioni messi dal Comune e a 24,8 milioni a carico dello Stato per il caro-prezzi, servirebbero per creare un’area multifunzionale a Tessera, tra l’aeroporto e Mestre, con uno stadio, un’arena e uno spazio «educational e sport» con una piscina olimpionica, strutture per gli sport minori e per diverse aree di studio e infine un corridoio verde per la riforestazione urbana. Il progetto, che azzera più di 600mila metri cubi di volumi edificatori , ha ottenuto la valutazione ambientale strategica (Vas) con la certificazione del rispetto del principio sulla mancanza di «danni significativi all’ambiente» (Dnsh, nel linguaggio del Pnrr) ha completato quattro delle cinque gare d’appalto. Ma l’idea che i fondi del Pnrr finiscano a strutture sportive non sembra incontrare l’entusiasmo della commissione.

Anche a Firenze infatti in gioco c’è lo stadio. La sua riqualificazione costa circa 200 milioni, e il Pnrr ne metterebbe 55. Bruxelles contesta un principio concorrenziale, perché teme che lo stadio rifatto sia poi affidato in concessione a uso esclusivo alla Fiorentina. Palazzo Vecchio nega un impegno di questo genere, anche se è complicato vedere nel capoluogo toscano altre squadre interessate a una struttura del genere. Ma le contestazioni comunitarie sono l’occasione per accendere un altro scontro fra il sindaco Dario Nardella e il suo predecessore, il leader di Iv Matteo Renzi. Il primo ha chiesto subito al ministro per il Pnrr Fitto di intervenire e alla commissione europea di essere ascoltato in prima persona. Ma «Ho i soldi del Pnrr devono andare alle case popolari e ai progetti sulle Cascine, lo stadio va rifatto coi soldi dei privati e non con le tasse dei contribuenti», ha ribattuto Renzi.

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