Amministratori

Bologna, Lepore supera il 60% - Crollo del M5S nel giorno record per l’astensione

La notizia a Bologna non è tanto la vittoria al primo turno del Pd di Matteo Lepore, che tutti i pronostici davano oltre il 60% - confermati ieri sera già dallo spoglio dei primi seggi – quanto il record storico negativo di affluenza e la caduta dei grillini, che sotto le Due torri si sono alleati con il Pd, ma alle urne risultano la terz’ultima forza della coalizione. Dopo una domenica di partecipazione bassissima (35% di affluenza), ieri, giorno festivo del santo patrono, i bolognesi sono riusciti a portare al 51,16% la quota dei votanti, comunque il dato più basso nella storia delle amministrative di Bologna, per quanto superiore agli altri grandi capoluoghi metropolitani.

«Il risultato di Bologna dimostra che quella delle politiche 2023 è una sfida che si può vincere. Il nostro merito è di aver costruito qui la coalizione più larga d’Italia, un nuovo Ulivo», sottolinea il Pd bolognese di fronte a un centrodestra quasi doppiato. Mattia Santori, candidato delle Sardine nella lista del Pd a Bologna, a scrutinio ancora in corso sembra essere il nome più votato dello schieramento. Sapeva di non avere troppe chance l'imprenditore civico, Fabio Battistini, sceso da solo in campo e appoggiato in seconda battuta da Fdi, Bologna ci piace, Popolo della famiglia, Lega e Forza Italia, a causa anche della scelta tardiva e dell’appoggio ridotto ricevuto, «contro la corazzata che ha sostenuto Lepore, un pollo allevato in batteria che ha fatto 10 anni l’assessore», afferma il capogruppo di Fdi in Regione, Marco Lisei. Parole che riflettono il clima di disaffezione dei bolognesi per una tornata politica già decisa dall’”apparato” del Pd.

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