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L'impresa Cimolai studia soluzioni per superare il debito

La società di Pordenone sta valutando con Lazard un aumento di capitale per le difficoltà finanziare causate dall'uso di contratti derivati. Possibile ingresso di nuovi soci esteri

di M.Fr.

Il Gruppo Cimolai ha in corso di definizione un aumento di capitale, il cui ammontare sarà definito dopo che la banca d'affari Lazard - alla quale il Gruppo stesso ha dato mandato di esaminare il portafoglio degli strumenti finanziari - avrà terminato il suo lavoro, al quale sono interessati anche realtà industriali estere. Lo ha annunciato l'azienda stessa in una nota diffusa oggi. Il Gruppo intende in questo modo «rassicurare i propri dipendenti e il mercato circa il suo presente e il suo futuro». Infatti, «nonostante la drammatica congiuntura, nazionale e internazionale, la gestione caratteristica è soddisfacente ed in linea con le attese» e il «portafoglio ordini - oltre 800 milioni di euro - è ai massimi storici e potrà beneficiare ulteriormente degli investimenti previsti nell'ambito del Pnrr».

L'impresa afferma che «l'indebitamento ordinario sarebbe del tutto fisiologico» e che «l'unica problematicità» sta in «alcuni contratti derivati, emessi all'insaputa del Presidente e degli organi sociali, che per effetto della repentina caduta del corso dell'euro nei confronti del dollaro presentano criticità». È questa la ragione per cui è stato dato mandato a Lazard di esaminare il portafoglio finanziario ed «eventualmente rinegoziare o impugnare tali contratti». Un lavoro che sarebbe «ancora in corso» e che dunque «non è ancora possibile quantificare nell'ammontare delle reali ricadute sui conti aziendali».

Secondo l'agenzia Bloomberg, l'impresa sarebbe esposta con le banche per circa 400 milioni di euro. Secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa locale a seguito delle informazioni diffuse da Bloomberg, la strada dei derivati per gli anticipi sulle garanzie per la realizzazione delle grandi opere, strumenti finanziari necessari per imprese che lavorano molto all'estero e gestiscono flussi di incassi e pagamenti in divise estere, sarebbe stata scelta dal Cfo, con cui il rapporto si è appena interrotto.

Domenica scorsa è morto a 94 anni Armando Cimolai, dopo una breve malattia. L'azienda, con sede a Pordenone, conta circa mille dipendenti.

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