Imprese

Nessuna sanzione ai big del tondino in acciaio, la Corte Ue annulla la condanna

di Matteo Meneghello

La Corte di Giustizia Ue ha annullato le sanzioni comminate dalla Commissione europea a carico delle imprese che hanno dato vita a un cartello nel settore del tondo per cemento armato dal dicembre 1989 al maggio 2000. Le imprese coinvolte sono Feralpi Holding, Ferriera Valsabbia, Alfa Acciai, Ferriere Nord e l'ex Riva Fire, che nel febbraio del 2015 hanno impugnato la sentenza (del dicembre 2014) del Tribunale dell'Ue, chiedendone l'annullamento. Con quella sentenza era stato respinto il ricorso delle aziende, volto all'annullamento della decisione della Commissione del 2009 (che a sua volta aveva confermato una sanzione del 2002, poi annullata nel 2007 dal Tribunale Ue).I ricorrenti affermavano che avevano diritto, in occasione della nuova decisione della Commissione, a una nuova comunicazione degli addebiti e alla possibilità di un'audizione; diritto invece negato (confermando motivazioni giuridiche della Commissione) dalla sentenza del Tribunale. Nella sentenza della Corte si afferma che le aziende contestano al Tribunale, in sostanza «di non avere dichiarato che la Commissione ha violato il suo obbligo di rispettare tutte le fasi procedurali previste dal regolamento», che comprendono, oltre a una nuova comunicazione degli addebiti anche la possibilità di «esercitare il diritto a un'audizione con la partecipazione delle autorità garanti della concorrenza degli stati membri», prima di prendere una decisione.

Nella procedura conclusa nel 2002, invece, l'iter era stato rispettato. Secondo la Corte il Tribunale non ha commesso errori di diritto quando ha concluso che la Commissione non era obbligata a una nuova comunicazione, ma doveva «offrire alle parti la possibilità di sviluppare gli argomenti nel corso di un'audizione», alla quale fossero presenti anche le Authority. Questa omissione «costituisce una violazione delle forme sostanziali». La decisione del Tribunale è stata annullata, alle aziende sono state annullate le sanzioni (10,25 milioni per Feralpi, 7,175 per Alfa Acciai, 3,42 per Ferriere Nord, 10,25 per Ferriera Valsabbia e 26,09 per Riva Fire) e la Commissione è stata condannata a pagare le spese legali. Nessuna indicazione per le altre aziende multate (Iro, Leali e Lucchini), che non hanno fatto ricorso.Gran parte delle aziende coinvolte in questa vicenda si preparano ora a un altro fronte giudiziario: entro l'1 ottobre dovrà essere presentato il ricorso al Tar contro le multe, sempre per cartello (ma relative a un altro periodo temporale), decise nelle scorse settimane dall'Agcm.

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