I temi di NT+Il focus

Gestione della cassa e indebitamento nel mirino dei controlli sul rendiconto 2021

Particolare attenzione è dedicata al tema nel questionario allegato alla delibera della Sezione Autonomie

di Carmine Cossiga

Il questionario al rendiconto 2021 degli enti locali, allegato alla delibera n. 10/2022 della Corte dei conti - Sezione Autonomie, dedica particolare attenzione alla gestione della cassa e alla evoluzione degli investimenti finanziati attraverso il ricorso al'indebitamento. Tra le domande preliminari ne è stata inserita una che riguarda la resa del conto da parte degli agenti contabili di cui all'articolo 93, secondo comma, del Tuel e, a seguire, nella Sezione dedicata alla gestione finanziaria, viene svolto l'accertamento in ordine all'adeguamento dei contratti con i soggetti di cui all'articolo 52, comma 5, lettera b), numeri 1), 2) e 4 del Dlgs 446/1997, assicurando che tutte le entrate, siano esse di natura tributaria o patrimoniale, affidate alla loro gestione siano affluite, nel corso del 2021, direttamente alla tesoreria dell'ente in base all'articolo 1, comma 786, della legge di bilancio 2020.

Un'attenzione, come di consueto, è stata rivolta alla Cassa vincolata e alla sua consistenza al 31 dicembre, così come sono state richieste notizie in ordine al ricorso ad anticipazioni di tesoreria e all'utilizzo della cassa vincolata, in linea con le procedure di cui paragrafo 10.2 del Principio di competenza finanziaria Allegato 4/2 al Dlgs 118/2011. In particolare, è stato chiesto di conoscere la frequenza del ricorso a tali modalità di reperimento della liquidità attraverso l'indicazione dei giorni di utilizzo e dell'importo medio utilizzato sia per l'anticipazione di tesoreria che per la cassa vincolata. Tali verifiche vengono estese nella Sezione "Dati di cassa" richiedendo la compilazione di alcune tabelle relative agli "Equilibri di cassa", alla "Consistenza del fondo cassa al 31 dicembre", alla "Evoluzione della cassa vincolata nel triennio" e all' "Utilizzo dell'anticipazione di tesoreria e delle entrate vincolate nell'ultimo triennio".

Saranno altresì oggetto di osservazione gli effetti prodotti dalla legislazione emergenziale sulle gestioni finanziarie per garantire il regolare espletamento dei servizi pubblici essenziali. Si tratta di misure di copertura non a carattere strutturale che vanno a rimuovere alcune cautele poste a presidio dell'equilibrio di bilancio e della sana gestione. In particolare, sono monitorate le cospicue anticipazioni di liquidità ricevute, la loro corretta contabilizzazione e la sostenibilità finanziaria dell'impegno al rimborso della liquidità anticipata che, pur non essendo indebitamento in senso proprio, deve trovare copertura nelle risorse correnti. Sul fronte dell'indebitamento, i controlli per l'esercizio 2021 sono volti a verificare se il trend antecedente la legislazione emergenziale emanata nel 2020 tende a essere ripristinato. Infatti, la stessa ha contribuito non poco all'alleggerimento del peso del debito finanziario accordando ampie facoltà di rinegoziazione e sospensione del pagamento della quota capitale, sia dei cosiddetti "mutui Mef", gestiti da Cassa depositi e prestiti (Cdp), (decreto Cura Italia, articolo 112, Dl 18/2020), sia dei mutui bancari in scadenza nel 2020, (decreto Rilancio, articolo 113, Dl 34/2020), con conseguente rimodulazione del piano di ammortamento, in deroga alle disposizioni di cui all'articolo 204, comma 2, del Tuel, e senza la verifica di convenienza di cui all'articolo 41 della legge 448/2001. Tali misure si sono aggiunte a quelle di ristrutturazione del debito, di cui all'articolo 39 del Dl 16/2019, intervenendo sui vecchi mutui con il meccanismo dell'accollo da parte dello Stato e del rimborso degli enti a condizioni molto meno onerose. Proprio l'articolo 1, comma 796, della legge di bilancio 2021 (legge 178/2020) ha introdotto a regime alcune di queste deroghe escludendo dall'ambito degli atti che possono dare luogo a indebitamento ai sensi dell'articolo 119 della Costituzione le operazioni di revisione, ristrutturazione e rinegoziazione del debito che determinano una riduzione del valore finanziario delle passività totali. Il monitoraggio del ciclo tecnico e del ciclo finanziario della spesa di investimento finanziata dall'indebitamento mira a verificare la presenza di somme, tra i residui passivi, non movimentate da oltre un esercizio, in violazione del principio di competenza finanziaria di cui al Principio generale della contabilità finanziaria n. 16, Allegato 1 al Dlgs 118/2011 ovvero nel fondo pluriennale vincolato in dispregio al punto 5.4.8 e seguenti del principio applicato allegato 4/2 al Dlgs 118/2011 e, infine, la presenza di somme affluite nella quota vincolata del risultato di amministrazione, motivando le ragioni del mancato utilizzo e precisando quali azioni l'ente ritiene di porre in essere per l'impiego di tali somme.