Personale

Incarichi dirigenziali, salta anche il tentativo bis per la stabilizzazione

L'emendamento che provava a trasformare a tempo indeterminato gli i incarichi è stato stralciato anche dal decreto Pnrr-2

di Gianni Trovati

Salta anche il secondo tentativo di stabilizzazione degli incarichi dirigenziali nei ministeri e nelle regioni. L'emendamento che provava a trasformare a tempo indeterminato, con concorso riservato e basato sull'esperienza maturata, la collocazione dei dipendenti pubblici titolari di incarichi ex articolo 19 del Testo unico del pubblico impiego è stato stralciato anche dal decreto Pnrr-2. Seguendo la stessa sorte che era toccata al suo predecessore, che aveva tentato la strada del decreto riaperture (Nt+ Enti locali & Edilizia del 12 maggio).

Il nuovo tentativo è stato stralciato dopo essere stato affossato da un parere negativo del Dagl, il dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi che a Palazzo Chigi fa da regia alla produzione normativa. E che evidentemente ha avuto orecchie sensibili alla mezza rivolta scatenata dai dirigenti pubblici in servizio, che a più riprese hanno tuonato contro la stabilizzazione.

Niente da fare, insomma, per l'idea delle "procedure straordinarie di inquadramento in ruolo", che ministeri e regioni secondo la proposta avrebbero potuto attivare per rendere stabili nella loro collocazione attuale i dipendenti che sono in aspettativa dalla "loro" Pa perché titolari di incarichi temporanei. Temporanei ma spesso ormai attivi da oltre un decennio, con il più classico meccanismo di creazione di aspettative che ora chiedono il conto. Senza successo, per il momento.

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