Amministratori

Bolzano mette al centro la tutela del clima

Da parchi e giardini alle fonti alternative di energia, tutti gli interventi in campo

di Giacomo Bagnasco

«Essere la città italiana con la migliore pagella ambientale ci dà soddisfazione, ma nello stesso tempo è uno stimolo a non fermarsi, consapevoli come siamo delle responsabilità dei centri urbani in questo ambito».

A parlare è Chiara Rabini, da due anni assessora all’Ambiente di Bolzano, il Comune capoluogo che quest’anno si è piazzato davanti a tutti nella classifica di Ecosistema urbano. Sarà anche un caso, ma proprio Bolzano e Trento hanno ospitato di recente - su iniziativa, tra le altre, delle rispettive Province autonome - la prima Dolomiti Conference sulla governance per contrastare il cambiamento climatico. E Bolzano ha ricevuto giusto un anno fa lo European Energy Award Gold per la sua partecipazione al programma europeo ComuneClima.

«Ci troviamo ad affrontare una grande sfida - osserva Rabini - e in Comune è stata creata una unità trasversale di tutela del clima, nella quale sono coinvolti tutti gli assessorati e gli uffici che con le loro attività incidono sulle politiche ambientali».

Le criticità non mancano neppure a Bolzano. «Ad esempio - continua - c’è un aumento dei rifiuti prodotti, e qui potrebbe avere il suo peso la sempre maggiore presenza di turisti. I valori dell’aria non sono scarsi, ma servono ulteriori passi avanti per adeguarsi ai nuovi parametri dell’Oms. La conformazione del nostro territorio non aiuta, occorrerà lavorare su un aumento del trasporto pubblico e su un miglioramento delle infrastrutture».

Tra i punti forti evidenziati dall’indagine di Legambiente e Ambiente Italia, oltre alla depurazione delle acque al 100% e all’uso del suolo in maniera efficiente, c'è una rilevante quantità di verde urbano. «Ma pure qui puntiamo a un incremento, partendo da una guida approvata in forma partecipata, con il coinvolgimento di tecnici del settore e della cittadinanza. Intanto interventi significativi hanno riguardato la bonifica di due vecchie discariche di rifiuti: in una è stata creata una zona verde ad alta biodiversità, per ora non aperta al pubblico, nell’altra sono stati progettati un parco e un’area sportiva. I rifiuti sono stati conferiti all’inceneritore e il calore in eccesso è servito ad alimentare una rete di teleriscaldamento che serve circa 350 edifici della città, con una riduzione sensibile delle emissioni».

Anche il fotovoltaico potrebbe dare una mano. «Sulla base di uno studio fatto in Giunta - conclude Rabini - sono stati individuati otto edifici comunali su cui installarlo. Lo useremo, inoltre, per l’efficientamento energetico del Teatro Comunale, in parte con fondi del Pnrr. Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza speriamo soprattutto di ottenere otto milioni, sui 10 che servirebbero, per ridurre le dispersioni della rete idrica cittadina, portandole dal 29 al 18 per cento».

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