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Le scuole si svuotano ma i professori aumentano

A fronte del calo di 130mila alunni stimato per settembre il contingente di prof guadagna 9mila posti rispetto al 2022/23

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

A settembre le classi italiane saranno un po’ più vuote. Complice il calo demografico che ci farà perdere altri 130mila studenti rispetto a quest’anno. Parallelamente le cattedre non diminuiranno in eguale misura. Anzi, i posti in organico saranno circa 9mila in più rispetto al 2022/23. A confermarlo sono le tabelle che il ministero dell’Istruzione nei giorni scorsi ha condiviso con i sindacati e che il Sole 24 Ore ha avuto modo di visionare.

Il tema non è nuovo. È da almeno un quinquennio che, a causa della denatalità e delle scelte politiche, le due variabili (alunni e insegnanti) registrano andamenti opposti: in discesa, sempre più accelerata, i primi; in salita, sempre meno ripida, i secondi. Lo scenario che ci aspetta è quello delineato dal governo Draghi nell’estate 2022: la popolazione in età scolare (da 3 a 18 anni) scenderà da 8,1 milioni di quest’anno ai 6,7 del 2034. Con una contrazione, quindi, di 1,4 milioni di ragazzi nei prossimi 11 anni. Nel lungo periodo, secondo le stime del Mef, serviranno 126mila e passa cattedre in meno. Tale taglio però, salvo diverse scelte a opera dell’esecutivo di Giorgia Meloni, dovrebbe scattare solo nel 2026 al ritmo di 2mila l’anno.

Per ora, nella bozza di decreto sugli organici previsti per il 2023/24, si registra un aumento di 9mila unità. I posti disponibili per il sostegno infatti passeranno dai 117.170 di quest’anno a 126.170, per effetto della terza e ultima tranche di assunzioni di docenti per gli alunni con disabilità voluto dai precedenti governi Conte (complessivamente, nell’ultimo triennio, dal 2021/22 al 2023/24, l’organico di sostegno è cresciuto di 25mila posti). Per quanto riguarda invece i posti comuni anche per il prossimo anno scolastico la cifra rimarrà identica, grazie al compromesso politico raggiunto qualche anno fa dai ministeri dell’Economia e dell’Istruzione.

Le bozze di tabelle del decreto organici 2023/24, 17 pagine totali, confermano i poco più di 620mila posti a disposizione a settembre. Con due novità di rilievo. La prima è che l’insegnamento dell’educazione motoria, previsto dalla manovra 2022, sbarcherà anche in quarta primaria dopo che quest’anno è stato introdotto in qu+inta. Si tratta di due ore di sport a settimana. Ciò significa 4.405 posti da docente in più. Il prossimo settembre saranno infatti 24.192 le classi di quarta interessate dall’educazione motoria e 24.277 quelle di quinta.

Questa novità porta con sé - ed ecco il secondo cambiamento - la contrazione delle deroghe al numero di alunni per classe. Si tagliano oltre 2.700 posti, lanciano l’allarme i sindacati, che parlano di «impoverimento della qualità della scuola» visto che in un anno si passerebbe da 8.741 autorizzazioni in deroga a poco più di 6mila. Con il rischio, sottolineano le stesse organizzazioni sindacali, che le classi pollaio tornino ad aumentare.

Fissare gli organici del 2023/24 è l’atto propedeutico ad avviare le assunzioni del 2023/24. Ammesso di trovare i docenti disponibili. Ma questa è un’altra partita e la si sta giocando a Bruxelles. Senza le attese deroghe su mobilità e reclutamento rispetto al piano previsto nel Pnrr aspettiamoci un nuovo boom di supplenti.

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