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Rifiuti, un piano per il Centro Sud: «Mancano 165 nuovi impianti»

Conai: servono investimenti da 2 miliardi di euro per il ciclo integrato

di Vera Viola

Centosessantacinque: i nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti di cui avrebbe bisogno il Centro Sud Italia per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Ue al 2030. Fa riferimento a impianti di selezione, compostaggio, altri tipi di trattamento, lo studio elaborato dal Conai (Consorzio nazionale imballaggi) che, perché si possa attuare un completo ciclo integrato dei rifiuti, tanto più necessario in tempi di transizione ecologica, stima che si debba realizzare un investimento di oltre 2 miliardi in sei regioni. Tra queste, viene inserito il Lazio come unica regione del Centro, mentre non si fa rientrare la Sardegna: la prima ha notevoli criticità da affrontare, la seconda, in tema di raccolta differenziata di rifiuti, ha una organizzazione adeguata.

Il Centro Nord, al contrario, ad oggi è autonomo e con una capacità produttiva che ha permesso di accogliere anche i rifiuti provenienti dal Sud.

«L’emergenza COVID-19 – si legge nel piano del Conai – ha fatto emergere alcune criticità del nostro Paese in modo ancora più evidente. Per chiudere davvero il cerchio, è sempre più necessario che i rifiuti raccolti in modo differenziato siano trasformati il più possibile vicino al luogo in cui vengono raccolti. Questo permetterebbe di abbattere l’impatto sia ambientale, provocato dai camion in strada, sia economico legato al costo del trasporto verso gli impianti delle Regioni del Centro-Nord».

E infine: «Si tratta di un intervento, per cui auspichiamo il PNRR intervenga, – dice Luca Ruini, presidente del Conai – che avrebbe ricadute positive anche dal punto di vista occupazionale, grazie alla formazione e all’assunzione di un grande numero di addetti, tra progettisti, esperti ambientali, di oltre 2.300 persone». Il Pnrr in realtà destina alla missione “2” del capitolo “Transizione ecologica” una dote di 2,1 miliardi.

La vera emergenza riguarda gli impianti di compostaggio combinato, quelli cioè che utilizzano tecnologia aerobica e anaerobica. Ne servirebbero 55 – secondo quanto riportato dal piano intitolato “Per uno sviluppo della raccolta differenziata nel Centro Sud” – richiederebbero investimenti per 665,6 milioni che potrebbero creare circa 780 posti di lavoro. Ma – a parere del Conai – servirebbero anche 14 impianti di selezione, 31 di trattamento terreni da spazzamento stradale, 25 di trattamento assorbenti, 14 per i materiali ingombranti. E non basta. Secondo il Conai servirebbero anche 24 discariche di servizio e 3 termovalorizzatori: temi su cui di solito si registra la totale avversione delle popolazioni coinvolte.

Prima regione del Centro Sud per fabbisogno è il Lazio: per realizzare un corretto ciclo di smaltimento servirebbero 44 impianti dal costo di 635 milioni. Segue la Campania con un fabbisgno di 38 di cui ben 15 di compostaggio. La Sicilia dovrebbe realizzare 35 impianti per i rifiuti, la Puglia 5 e 4 discariche di servizio, la Calabria 11, la Basilicata 6 di cui 2 di compostaggio combinato. Di termovalorizzatori ci sarebbe la necessità sia in Lazio (1), che in Campania (1), mentre per il terzo, a servizio di più regioni, la localizzazione è da scegliere.

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