Appalti

Collaudo tecnico di opere pubbliche, il Consiglio superiore ci ripensa: serve l'iscrizione all'Albo

di M.Fr.

Il Consiglio superiore dei lavori pubblici ci ripensa e - diversamente da quanto deliberato nel marzo scorso - decide che per svolgere il collaudo tecnico-amministrativo, il professionista dipendente debba essere iscritto all'Albo.
Riassumiamo. Lo schema di decreto Mit sul collaudo è uno dei provvedimenti attuativi del codice dei contratti che ancora devono vedere la luce; e che, prima di proseguire l'iter, è stato (come gli altri testi che riguardano il codice) preliminarmente sottoposto al massimo organo tecnico dello Stato. L'esame del testo attuativo dell'articolo 102, comma 8 del codice è avvenuto appunto nella seduta del 23 marzo. Una seduta molto movimentata perché i rappresentanti di architetti e ingegneri presenti alla seduta hanno assistito in diretta all'esclusione del requisito dell'iscrizione all'Albo per il dipendente chiamato a svolgere il collaudo tecnico-amministrativo (per quanto invece riguarda il collaudo statico, l'iscrizione all'Albo era e resta un requisito necessario).

Immediatamente, le categorie hanno reso pubblico il loro dissenso. È seguito, nelle settimane scorse, l'intenso lavoro di lobby, nel caso specifico degli architetti. «Apprezziamo la decisione del Consiglio superiore dei lavori pubblici - afferma il vicepresidente del consiglio nazionale degli architetti, Rino La Mendola - che, rivedendo le posizioni assunte lo scorso 23 marzo, ha recepito la nostra proposta, finalizzata a prescrivere l'obbligo dell'iscrizione all'Ordine professionale, non solo per i liberi professionisti, ma anche per i pubblici dipendenti che siano incaricati di eseguire il collaudo tecnico amministrativo di opere pubbliche».

«Siamo soddisfatti - aggiunge - di avere convinto l'Assemblea sulla necessità che la figura del controllore dei processi di esecuzione di un'opera pubblica debba essere qualificata almeno quanto le altre figure professionali che svolgono attività controllate dallo stesso collaudatore. Ricordiamo infatti, ancora una volta, che i liberi professionisti che svolgono le attività di progettazione e di direzione lavori, per mantenere l'iscrizione all'Ordine, devono rispettare le norme di deontologia professionale e devono essere costantemente formati in relazione all'evoluzione delle norme che applicano. Partendo da tale presupposto, abbiamo puntato con forza sul fatto che, a maggior ragione, il collaudatore, figura preposta al controllo dell'intero processo di esecuzione di un'opera pubblica, debba essere iscritto all'Ordine Professionale di appartenenza anche se pubblico dipendente, rispettando così le norme di deontologia e garantendo il proprio costante aggiornamento professionale sulle attività oggetto dei propri controlli».

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