Appalti

Metro C Roma, trovati i fondi per le opere in corso: in alto mare il prolungamento verso il centro

di Alessandro Arona

Il Cipe ha approvato il 26 aprile, nella riunione alla presidenza del Consiglio, le ultime varianti necessarie per il completamento dei lavori della linea C della metropolitana di Roma dall'attuale capolinea Pantano fino a Fori Imperiali/Colosseo (la linea è in esercizio tra Pantano e Lodi, in fase di apertura tra Lodi e San Giovanni, in costruzione tra San Giovanni e Fori Imperiali).

Il Cipe ha autorizzato il cambio del soggetto aggiudicatore per i lavori di messa in sicurezza (3,043 milioni di euro) dell'"attico" del Colosseo (l'ultimo piano dell'anfiteatro Flavio), da Roma Metropolitane (Comune di Roma) al Parco Archeologico del Colosseo (Ministero Beni culturali).

Una seconda delibera ha invece autorizzato le varianti progettuali alla tratta T3 (San Giovanni-Colosseo), e ha autorizzato la ripartizione dei fondi esistenti tra le tratte in modo diverso da quella originaria, fissata in precedenti delibere Cipe.

Le varianti progettuali alla T3 servono in sostanza a modificare tracciato e stazione di Amba Aaradan in seguito agli importanti reperti archeologici ritrovati durante i lavori (mosaici e affreschi di caserme e domus romane, II° secondo d.C.). Il costo complessivo della tratta tuttavia non cambia, resta nell'originario "limite di spesa" di 792 milioni. La delibera Cipe di oggi fissa dunque il costo complessivo dell'opera, da Pantano a Fori Imperiali (tratte da T3 a T7) in 3.019 milioni di euro, interamente finanziati in forza degli ultimi stanziamenti da parte del Comune di Roma (15,658 milioni) e Regione Lazio (90,391 mln), assicurati dai due enti con recenti delibere di bilancio di cui il Cipe ha preso atto. Per la tratta T3 (Fori Imperiali-Venezia-Clodio) il Cipe assegna per ora solo i "residui" 49 milioni di euro, in sostanza in attesa di decisioni e progetti che ancora non ci sono.

I FONDI SPOSTATI
Per garantire la copertura finanziaria del progetto linea C della metropolitana di Roma, dal capolinea di Pantano a Fori Iperiali/Colosseo - la tratta realizzata (fino a San Giovanni) e quella con lavori in corso (San Giovanni-Colosseo) - è stato necessario "spostare" una quota di finanziamenti, circa 302 milioni di euro, dalla futura tratta T2 (Colosseo-Clodio, non ancora progettata e su cui da anni si deve decidere cosa fare), alle tratte citate sopra (T7-T3). Ne ha preso atto la delibera Cipe del 26 aprile, fissando il costo totale della metrò C "attuale", tratte da T7 a T3 (Pantano-Colosseo) in 3.019 milioni di euro, e lasciando solo 49 milioni per la T2 , per "opere propedeutiche".
"Avanzano" invece 467 milioni di risorse statali già stanziate negli anni scorsi, che tornano per ora nel bilancio statale in attesa di capire cosa il Comune di Roma vorrà fare sulla tratta T2, oltre il Colosseo.

L'ultima delibera Cipe sul metrò C di Roma, la 127 del 2012, fissava il costo totale dell'opera (del tutto teorico), in 3.486,8 milioni. La parte progettata era la T7-T3 (Pantano-Fori Imperiali), con "limite di spesa" (costo) a 2.717 milioni, a cui aggiungere i 253 milioni di accordo transattivo con le imprese, firmato nel 2013 in attuazione della stessa delibera. In tutto, dunque, 2.970 milioni per la Pantano-Fori Imperiali/Colosseo.
Adesso (26/4/2018) il Cipe aggiorna questo costo a 3.019 milioni, anche comprendendo le varianti progettuali alla T3 (che non hanno fatto salire i costi della tratta, rimasti di 792 milioni), approvate sempre il 26 per tener conto delle importanti scoperte archeologiche. E prende atto che per la copertura del costo, nella parte relativa al Comune di Roma, la soluzione è stata "dirottare" parte del finanziamento che era destinato alla T2, visto che il suo eventuale fabbisogno si manifesterà solo dopo le scelte sul tracciato e la progettazione, non prima di 2-3 anni.
Il Cipe ha anche preso atto degli ultimi stanziamenti garantiti dal Comune di Roma (16 milioni) e dalla Regione Lazio (90 milioni), stanziamenti la cui mancanza nei mesi scorsi – sottolinea il ministero delle Infrastrutture – ha impedito una più celere approvazione di questa delibera.

IL FUTURO DEL PROGETTO DOPO IL COLOSSEO (TRATTA T2)
La previsione iniziale di costo per la tratta T2 (Collosseo-Clodio) - prevista dieci anni fa - 769 milioni di euro, indicata nelle delibere Cipe fino all'ultima nel 2012, è stata completamente superata dai rilievi archeologici in corso da anni su piazza Venezia, e viaggia con il progetto preliminare attuale almeno su 1,5/2 miliardi di euro. Il Ministero delle Infrastrutture sollecita da anni una "project review", per ridurre costi e incertezze realizzative dell'opera (tra le ipotesi quella di continuare a scavare in profondità con la talpa Tbm piuttosto che scavare dal piano stradale, come previsto inizialmente). Altre soluzioni alternative, come fermare la nuova linea C a Fori Imperiali o cambiare il tracciato, o sostituire la tratta Colosseo-Clodio con tram di superficie, dovrebbero arrivare dal Comune di Roma, ma non sono state finora né manifestate espressamente né tantomeno progettate.

L'occasione però si presenta ora, perché grazie ai fondi per la progettazione delle opere pubbliche stanziati dalla legge di Bilancio 2018 (90 milioni per gli enti locali e 110 milioni per le "opere prioritarie nazionali), e ai due decreti attuativi firmati dal Ministro delle Infrastrutture Garaziano Delrio il 9 marzo scorso, Roma ha a disposizione 10,9 milioni, di cui 5,537 per la città metropolitana e 5,380 per il comune capoluogo. Con queste risorse potrà essere finanziata la revisione progettuale della tratta T2 del metrò C oppure realizzato un progetto di fattibilità di soluzioni alternative. La tratta T3 in costruzione dovrebbe essere completata entro il 2021, più probabilmente 2022, e l'attuale progetto prevede comunque la possibilità di gestire la fermata Fori Imperiali come "capolinea", provvisorio o definitivo.

Tutte le decisioni del Cipe del 26 aprile

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©