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Terremoto in Centro Italia, per i piani di ricostruzione incentivi in crescita del 20%

Il commissario Legnini: «La ricostruzione torna appetibile per le imprese»

di Marco Ludovico e Michele Romano

Via libera al «Prezzario unico del cratere 2022» per il sisma 2016. L’ordinanza del commissario Giovanni Legnini, già delineata il 22 aprile, ieri ha avuto l’approvazione di tutte le Regioni interessate: Lazio, Abruzzo, Umbria e, l’ultima a dire sì, le Marche.

L’atto deliberato, prima di entrare in vigore, dovrà avere il parere favorevole della Corte dei Conti. Stabilisce (si veda IlSole24Ore del 23 aprile) un aumento del 25% del costo parametrico per gli immobili produttivi e del 20% per quelli residenziali.

Sottolinea Legnini: «La ricostruzione torna a essere appetibile per le imprese». I due incrementi ampliano la dimensione del contributo di Stato per la ricostruzione. Una risposta, in particolare, alla lievitazione continua del costo delle materie prime. «Un pacchetto di misure straordinario: risponde in modo adeguato alla grave sofferenza delle imprese» fa notare il commissario.

L’aumento del contributo pubblico, oltre che per il futuro, è destinato a tutti i lavori fatti a partire da luglio 2021. Un comunicato dell’ufficio del commissario Legnini precisa: «Sono previste particolari maggiorazioni che fanno lievitare il contributo concedibile per gli edifici uni e bifamiliari isolati di un ulteriore 25%, per quelli con danni gravissimi, e del 20% per gli altri; si introducono meccanismi che portano il contributo ad aumentare, in alcuni casi, di quasi il 50%. Per gli immobili produttivi - si legge nella nota stampa - il nuovo costo parametrico viene maggiorato di un ulteriore 30% per gli edifici in cemento armato e del 40% se realizzati in acciaio».

Il costo parametrico resterà comunque legato all’andamento dell’inflazione. Sarà aggiornato ogni sei mesi «garantendo così - ha sottolineato Legnini - che le somme messe a disposizione dallo Stato per la ricostruzione post sisma 2016 restino in linea con l’andamento reale dei costi». I segnali di ripresa della ricostruzione, secondo il commissario, comunque già si vedono. «Stiamo mettendo in sicurezza il processo come si vede dai 315 milioni già pagati alle imprese nei primi quattro mesi di quest’anno». Un trend in crescita rispetto all’anno scorso con 756 milioni erogati in totale. Va poi notato come la ricostruzione, secondo i dati più aggiornati, vale 27,2 miliardi, di cui sette già impegnati. I 20 restanti, dunque, ora si incrementano di circa il 20%.

Parla di «esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato» e di «un confronto leale e corretto con il commissario Legnini, finalizzato alla realizzazione concreta delle opere in Italia» il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, per il quale questi lavori «riguardando la ricostruzione di una parte del nostro Paese colpita dal terremoto hanno un valore e un significato che va oltre la loro esecuzione».

Senza contare che non esiste attualmente in Italia un meccanismo che consenta alle imprese di recuperare i maggiori costi dovuti all’inflazione. L’aumento accoglie anche le specificità dell’area marchigiana del cratere, la più ampia rispetto a Umbria, Abruzzo e Lazio e quella che ha subìto i danni maggiori (4,8 miliardi richiesti) con le imprese che lamentano un aumento dei costi ben superiore alla media Istat, per via della morfologia dei territori (piccoli nuclei abitati nel cuore dell’Appennino, che non si raggiungono facilmente) e per le caratteristiche tipologiche degli immobili (nella maggior parte dei casi aggregati e costruiti nei centri storici).

Ai costruttori di Ance piace anche l’istituzione del tavolo di monitoraggio dei prezzi, «la sede ordinaria di analisi tecnica e di valutazione dei prezzi di mercato», a garanzia che le somme messe a disposizione dallo Stato per la ricostruzione post sisma 2016 restino in linea con l’andamento reale dei costi, anche in una fase di grande volatilità come quella attuale.«Apprezziamo – conclude Buia - che la compensazione dei prezzi si basi su un confronto con i valori aggiornati superando i vecchi meccanismi inefficaci previsti per il 2021».

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