Personale

Pa, entro fine anno corsi di digitale per almeno il 30% dei dipendenti

Direttiva del ministro Zangrillo in occasione del lancio di Syllabus

di Gianni Trovati

Entro la fine dell’anno le Pubbliche amministrazioni dovranno garantire attività di formazione ad almeno il 30% del personale. La quota di dipendenti pubblici interessati dai corsi dovrà alzarsi al 55% l’anno prossimo per arrivare al 75% nel 2025. Cuore della formazione sarà la digitalizzazione di servizi e procedure, ma gli insegnamenti andranno dedicati anche alla transizione ecologica e all’innovazione amministrativa.

Obiettivi e modalità per il rilancio della formazione negli enti pubblici sono fissati in una direttiva firmata dal ministro per la Pa Paolo Zangrillo nell’occasione del lancio ufficiale di Syllabus, la piattaforma avviata dalla Funzione pubblica il 1° febbraio 2022 come infrastruttura telematica per l’erogazione dei corsi e lo sviluppo delle competenze del personale pubblico.

Anche in questo caso infatti il lavoro condotto da Zangrillo a Palazzo Vidoni si sviluppa in perfetta continuità con quello avviato dal suo predecessore Renato Brunetta durante il governo Draghi, quando nasce l’idea di Syllabus come crocevia per rianimare la formazione nella Pa. La lunga stagione dei tagli alle spese di personale ha infatti investito in pieno questo settore, riducendolo nei fatti all’azzeramento: le statistiche parlano di una giornata media di formazione erogata negli ultimi anni a ogni dipendente, in una media che però diventa ancora più piatta se deputata dalla formazione obbligatoria prevista per alcune categorie. In una Pubblica amministrazione che con la stasi delle assunzioni ha superato in corsa i 50 anni di età media, gli effetti non sono complicati da comprendere.

Con questa premessa, le tre giornate medie fissate come nuovo target sono un obiettivo solo apparentemente modesto. Ma, rivendica il titolare della Funzione pubblica, a cambiare è prima di tutto l’approccio, che con «una vera e propria rivoluzione culturale che conferma l'intenzione del governo di investire sul capitale umano della Pubblica amministrazione, facendola diventare più attrattiva agli occhi dei giovani talenti perché fornisce loro chiare prospettive di crescita professionale».

Punto saliente nelle 11 pagine della nuova direttiva è il fatto che «la partecipazione dei dipendenti ai percorsi formativi è valutata positivamente nella valutazione della performance individuale», e che «il raggiungimento degli obiettivi formativi da parte dei dipendenti rileva in termini di “risultati conseguiti e valutazione positiva” ai fini delle progressioni professionali». Per far carriera, insomma, sarà utile partecipare attivamente alle iniziative di formazione.

Anche per questa ragione il meccanismo imperniato su Syllabus dovrà essere universale. La prima scadenza è fissata al 30 giugno, data entro la quale le Pa che non hanno ancora aderito dovranno provvedere.

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