Fisco e contabilità

Dl Pnrr, meno vincoli sulle rinnovabili e proroghe su giustizia e Spid

Nuovo pacchetto di modifiche al provvedimento in Senato: si spazia dalla proroga di un anno per atturar la riforma Cartabia agli affidamenti per l’edilizia scolastica

di Manuela Perrone e Gianni Trovati

Il faticoso lavoro sui correttivi al decreto legge Pnrr-ter in corso prosegue a strappi in commissione Bilancio del Senato. Il Governo ha presentato un nuovo pacchetto di emendamenti e riformulazioni, che spaziano da uno slittamento di un anno per l’attuazione della riforma dell’ordinamento giudiziario alla liberalizzazione ulteriore per gli impianti di energie rinnovabili, fino a un rifinanziamento dello Spid necessario per prolungare le convenzioni con i gestori attuali. Ma altri interventi governativi dovrebbero affacciarsi a Palazzo Madama nelle prossime ore, prima dei voti che dovrebbero chiudere l’esame in commissione. È già scontato, però, un ulteriore allungamento del cammino del Dl verso l’Aula, che sarà con ogni probabilità riprogrammato a dopo Pasqua dalla capigruppo di oggi.

In ogni caso, sembra svanire l’ipotesi che il provvedimento imbarchi anche degli interventi sugli obiettivi 2022 contestati dalla Commissione Ue per appianare il via libera alla terza rata da 19 miliardi: su questi temi, dalla riforma delle concessioni dei porti alla revisione dei piani sul teleriscaldamento, si è molto lavorato in sede tecnica nei giorni scorsi, ma l’accordo politico non è stato raggiunto in questa fase di tensioni crescenti sul Pnrr tra la Lega da un lato e Fdi, lungo l’asse Meloni-Fitto, dall’altro.

Resta irrisolto al momento il terzo rilievo di Bruxelles, sull’inserimento nel Pnrr dei progetti per lo stadio di Firenze e il Bosco dello Sport di Venezia. Il dossier sarà stamattina al centro di un vertice tra il ministro per il Pnrr, Raffaele Fitto, i sindaci delle due città interessate, Dario Nardella, e Luigi Brugnaro, e il presidente dell’Anci Antonio Decaro.

Nel frattempo, si diceva, il Governo ha presentato i nuovi emendamenti che intervengono anche sulla lotta al caro materiali. Non più tardi di sabato scorso, appena dopo aver finanziato con 815 milioni il Fondo per le opere indifferibili 2023, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, da Cernobbio aveva spiegato che quesi soldi non sarebbero bastati. Proprio per questo ora l’Esecutivo rimette mano alla questione aprendo a un aumento del 20% degli importi già assegnati per le opere affidate tra il 1° gennaio e il 17 maggio 2022. Il ministero delle Infrastrutture dovrà comunicare entro il 30 aprile l’elenco dei cantieri a cui la Ragioneria generale dello Stato assegnerà le risorse extra.

Un emendamento governativo interviene poi sul filone degli impianti di energia rinnovabile, reso incandescente dallo stop alle autorizzazioni annunciato dal presidente della Regione Sicilia Renato Schifani. Mentre Palermo vuole bloccare tutto, Roma prevede di cancellare l’obbligo di Via per un’ampia serie di progetti, a patto che ricadano nelle aree già oggetto di valutazione ambientale strategica e quindi giudicate idonee.

In fatto di giustizia, la proroga si concentra su alcune delle novità previste dalla delega Cartabia più osteggiate dai magistrati: ci saranno dunque dodici mesi in più, rispetto alla scadenza dell’esercizio della delega che era stata fissata a giugno 2023, per costruire la nuova disciplina sulla valutazione dei magistrati, sull’assegnazione degli incarichi al Csm su base meritocratica e sul codice disciplinare.

Sullo Spid arriva una soluzione ponte che permette di far sopravvivere ancora (si parla di proroga biennale, si veda Il Sole 24 Ore del 1° aprile) il sistema attuale di identità pubblica digitale. In attesa che il Governo definisca il piano di convergenza Spid-Cie per il decollo di un’identità nazionale unica, più vicina al modello del wallet europeo.

Un intervento importante si affaccia poi per l’edilizia scolastica degli enti locali: la soglia per l’affidamento diretto di servizi e forniture sale a 215mila euro anche per le opere fuori dal Pnrr.

La semplificazione si applica anche per gli istituti tecnologici superiori, per i quali arriva anche un’estensione da 12 a 17 mesi degli accreditamenti temporanei delle Fondazioni Its Academy.

Nelle fitte riunioni tecniche e politiche di ieri si è discusso pure delle norme attese per completare le regole sui ritardi di pagamenti della Pa e per semplificare il funzionamento della piattaforma Regis. Il primo, in particolare, rientrava tra gli obiettivi intermedi da raggiungere il 31 marzo fin qui non rispettati.

Nel pacchetto di riformulazioni anche la proroga fino a fine 2026 delle semplificazioni delle procedure antimafia, con un rafforzamento dei gruppi interforze antimafia delle prefetture da attuare però con le risorse umane e finanziarie già disponibili.

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