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«Acea è pronta alla gara che darà a Roma il termovalorizzatore»

L'ad della Spa Fabrizio Palermo: «Abbiamo fatto il massimo per essere pronti a realizzare il progetto. Con noi i migliori partner tecnologici e le maggiori banche per il project financing dell'opera»

di Laura Serafini

«Abbiamo creato una cordata in tempi record, mettendo circa 250 persone a lavorare su questo importante progetto, tra tecnici e consulenti. Il gruppo ha fatto uno sforzo senza precedenti per rispettare i tempi e sono grato a tutti coloro che hanno partecipato con grande professionalità e impegno. Ne è valsa la pena». Fabrizio Palermo, già ad di Cdp e, dal settembre scorso, numero uno di Acea, non nasconde la soddisfazione per avere presentato nei tempi la manifestazione di interesse per la realizzazione del termovalorizzatore di Roma, destinato a smaltire 600 mila tonnellate di rifiuti all'anno. Acea Ambiente è a capo di una cordata di cui fanno parte anche Hitachi Zosen Inova, ma anche Suez e Vianini Lavori (azionisti di Acea). «Siamo partiti con il progetto a novembre, creando un consorzio e mettendo intorno al tavolo i migliori soggetti presenti sul mercato – racconta l'ad -. Hitachi Zosen Inova è il più grande costruttore al mondo di impianti di questo tipo. Suez è uno dei maggiori operatori di impianti di termovalorizzazione a livello globale. Vianini Lavori, storica impresa di costruzioni, lavorerà alla realizzazione».

La manifestazione della cordata guidata da Acea Ambiente è l'unica presentata, nonostante nei mesi scorsi ci siano state indiscrezioni sull'interesse di altre utility, come A2A e Hera. Ma i tempi da rispettare forse hanno reso complicata la partecipazione degli altri soggetti, che secondo alcuni rumors potrebbero poi rientrare in partita. «Non saprei – chiosa Palermo -. Per principio non escludo mai nulla». Il costo del termovalorizzatore dovrebbe aggirarsi attorno a 750 milioni di euro. «In questa fase non posso commentare i numeri del progetto – mette le mani avanti il manager-. Si tratta di un project financing: sarà sostenuto da capitali privati e si ripagherà nell'arco della durata della concessione, con le tariffe sui rifiuti e la vendita dell'energia elettrica che verrà prodotta dall'impianto da 250 megawatt. Abbiamo già selezionato un consorzio di istituti di credito che finanzierà il progetto: ci sono le principali banche nazionali e le maggiori banche internazionali. Il termovalorizzatore sarà realizzato e gestito dal consorzio e poi, come previsto dal bando, alla fine della concessione tornerà di proprietà del concedente, Roma Capitale o Ama».

Adesso si aspetta il lavoro della Commissione di valutazione tecnica ed economica del progetto, di prossima costituzione, che dovrà verificare la manifestazione di interesse e poi indire la gara, attesa entro agosto. «Nei prossimi mesi noi lavoreremo per ottimizzare ulteriormente il progetto che già include le migliori tecnologie disponibili sul mercato», chiosa il manager. La partecipazione alla gara per il termovalorizzatore di Roma è in linea con i piani di sviluppo della società. «Acea è attiva da anni nel business ambiente, operando già due termovalorizzatori, tra cui l'impianto di San Vittore a Frosinone nel Lazio, che gestisce già parte dei rifiuti di Roma – racconta Palermo -. Il nuovo termovalorizzatore è un progetto significativo per la città e per i romani ma anche funzionale al percorso di crescita che sta facendo l'azienda nel settore. Negli ultimi mesi abbiamo fatto interventi importanti: abbiamo sbloccato la realizzazione della quarta linea dell'impianto di San Vittore, che ha già tre linee operative, per aumentarne la capacità di trattamento rifiuti di ben 186 mila tonnellate, con un investimento di circa 200 milioni di euro. Il progetto era in attesa di autorizzazione da oltre due anni. Abbiamo fatto un accordo con l'Ama che ci porterà a gestire circa il 60% dei rifiuti di Roma. Porteremo i rifiuti in parte a San Vittore e in parte in impianti in altre regioni. In Abruzzo abbiamo chiuso un accordo per l'acquisto di Deco, che si occupa del trattamento meccanico dei rifiuti. E ancora: abbiamo perfezionato l'accordo per creare le basi di una multiutility umbra con l'acquisizione di ASM Terni».

Un'altra sfida nella quale sarà impegnata l'utility guidata da Palermo è l'emergenza idrica. «Acea è il più grande operatore industriale del Paese del ciclo integrato dell'acqua, dalla captazione delle fonti alla depurazione delle acque, anche da impianti industriali. Siamo presenti nelle regioni del Centro, del Sud e anche in Valle d'Aosta», dice il manager. Al suo arrivo al vertice della società Palermo si è attivato per sbloccare il finanziamento del raddoppio del grande Acquedotto del Peschiera che porta circa il 70% dell'acqua nella Capitale: 700 milioni sono stati inseriti nell'ultima finanziaria, mentre 500 milioni saranno investiti dalla società. «Nei prossimi mesi faremo partire le gare per i lavori. Era un piano di cui mi ero interessato già quando ero in Cdp – rammenta -. Siamo pronti a dare il nostro contributo per combattere questa emergenza e anche a fare di più. Siamo anche molto presenti sul fronte dell'innovazione tecnologica legata al mondo dell'acqua: a breve lanceremo un nuovo contatore idrico particolarmente innovativo».

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