Progettazione

Ingegneri, con la prova unica orale per il Covid raddoppiate nel 2020 le abilitazioni

Effetto però più «psicologico» che reale visto che il tasso di successo è rimasto in linea con gli anni scorsi (90%)

di Valeria Uva

Raddoppiano le abilitazioni alla professione di ingegnere, con la prova unica orale imposta dal Covid. Nel 2020 hanno passato l’esame semplificato oltre 16mila candidati, rispetto a una media di 8mila degli anni precedenti. Un effetto, però più «psicologico» che reale visto che il tasso di successo è rimasto in linea con gli anni scorsi (90%).  Il tema della riforma del percorso di accesso alla professione è uno dei tanti emersi durante il 66° congresso nazionale degli ingegneri, svoltosi la scorsa settimana.

Per il presidente uscente, Armando Zambrano, la laurea abilitante «assume una rilevanza strategica soprattutto per avvicinare all’Albo i laureati magistrali in ingegneria dei settori industriale e dell’informazione». Il boom di abilitazioni infatti si deve soprattutto alla massiccia partecipazione per la prima volta dei laureati in ingegneria dell’informazione e industriale. A questo boom però non ha corrisposto analoga impennata nelle iscrizioni all’Albo: su oltre 14mila abilitati solo 6.679 si sono iscritti. Nella sua relazione, Zambrano ha aggiornato anche i dati sull’impatto economico del Superbonus: soltanto da gennaio a settembre 2022, l’incentivo del 110% ha portato a una spesa di 35 miliardi (38 di costi per lo Stato) con una stima di contributo al Pil per oltre 46miliardi. Rilevanti anche gli effetti occupazionali, con una occupazione diretta nella filiera dell’edilizia, compresi i professionisti, di oltre 371mila unità, secondo le stime del centro studi Cni.

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