Fisco e contabilità

Casa, Irpef, duale verso l’ultima intesa sulla riforma del fisco

Tra i correttivi anche la tutela dei bonus edilizi nelle tax expenditures

di Marco Mobili e Gianni Trovati

L’addio ai riferimenti espliciti a «valori patrimoniali» nel Catasto e all’aliquota unica fuori dall’Irpef nel duale puntano a cementare l’accordo nella maggioranza che dovrebbe essere sancito in una riunione nelle prossime ore (forse già in giornata) per far ripartire l'esame della delega fiscale alla Camera.

Per evitare sorprese, la riunione dovrebbe fissare anche gli altri correttivi, chiesti dai gruppi principali, con l’obiettivo di assicurare alla riforma una navigazione tranquilla dopo la tante tempeste dei mesi scorsi. Anche perché ormai il tempo stringe, alla fine della legislatura mancano 10 mesi e la legge delega è ancora al primo passaggio a Montecitorio.

Oltre a Catasto e duale, che hanno agitato le acque del centrodestra, i correttivi in arrivo dovrebbero sancire l'accoglimento di qualche richiesta arrivata dall’ala giallorossa. In particolare, il Partito democratico dovrebbe vedersi accogliere definitivamente la proposta che chiede di riservare ai «redditi medio-bassi» le nuove puntate della riforma Irpef dopo il primo modulo approvato con la legge di bilancio. Anche in questo caso, come è nella natura della delega, si tratta ovviamente di un'indicazione di principio: anche perché il quadro della finanza pubblica travolto dalle tensioni generate dalla crisi inflattiva e dalla guerra in Ucraina non lascia al momento spazi per ulteriori tagli fiscali.

Il fisco del mattone è al centro anche dell’agenda dei Cinque Stelle. Che dopo aver imbarcato nel primo giro di riformulazioni il cosiddetto cashback fiscale, cioè l’idea di trasformare in accrediti diretti alcune detrazioni su spese effettuate con sistemi tracciabili, tornano sul tema tax expenditures per chiedere che il riordino delle spese fiscali non colpisca il quadro articolato degli incentivi collegati all’edilizia. Dalla revisione delle tax expenditures, in teoria, potrebbero arrivare proprio quelle risorse che oggi mancano per proseguire sul sentiero della riduzione delle imposte sul lavoro: ma, a parte le polemiche periodiche sul Superbonus e dintorni, sembra difficile che lo stallo decennale sul tema si possa sbloccare nei prossimi mesi, alla vigilia delle elezioni politiche.

Per il resto, l’ennesima riscrittura del testo della delega dovrebbe accogliere i temi che hanno scosso la maggioranza nell'ultimo mese. Sul Catasto sparisce l’idea di attribuire a ogni immobile anche un valore patrimoniale, tendenzialmente da allineare (nei limiti del possibile) ai valori di mercato, mentre resta l’obiettivo di stabilire una «rendita ulteriore» da calcolare in base ai parametri descritti dal Dpr 138 del 1998: sono due, e si concentrano sui «canoni annui ordinariamente ritraibili» e, appunto, gli stessi «valori di mercato degli immobili» cacciati dopo lunga battaglia dal primo testo (Sole 24 Ore di sabato scorso). Mentre resta, rafforzato, il progetto di un rilancio della lotta all’evasione con un’azione coordinata fra agenzia delle Entrate e Comuni per portare al corretto «classamento» gli immobili che oggi sfuggono al Catasto o sono censiti in modo difforme rispetto alla loro reale condizione di fatto.

Sul duale, l’esigenza rilanciata dal centrodestra di non mettere a rischio le aliquote agevolate per i titoli di Stato e le cedolari sugli affitti porta a una formulazione più annacquata, che evita di indicare l’obiettivo di arrivare progressivamente a un’aliquota unica per tutti i redditi estranei all’Irpef. Nel testo entra però una precisazione sui redditi finanziari, che dovrebbero essere oggetto di un riordino complessivo per superare le distorsioni determinate dall’intreccio di regole attuali che oggi trattano in modo differente risparmi e redditi da capitale.

Basterà tutto questo per portare la delega al traguardo? Difficile dirlo, perché ora a sollevare i dubbi più fondati è il calendario che restringe drasticamente i tempi per l’approvazione e soprattutto per l’attuazione. La prossima riunione serve a cercare di evitare ulteriori sorprese.

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