Personale

Ministeri, maxi-giro da 11mila assunzioni

A fare il pieno in primis il ministero dell’Interno, con il via libera a 2.570 nuove assunzioni a tempo indeterminato

di Gianni Trovati

Non c’è solo il Pnrr a spingere per il rafforzamento degli uffici pubblici. Mentre si viaggia, con qualche inciampo, nel reclutamento dei tecnici e dei professionisti che devono gestire i progetti del Piano e la rendicontazione alla commissione Ue, accelera anche la macchina delle assunzioni ordinarie liberate dal vecchio turn over.

Dopo una raccolta a tutto campo delle richieste e delle certificazioni sulle uscite 2018-2020 arrivate dai vari ministeri, la Ragioneria generale ha appena bollinato un Dpcm che apre a un giro maxi di assunzioni nella Pubblica amministrazione centrale. In gioco ci sono circa 11mila posti, che nei prossimi mesi proveranno a colmare i buchi di organico aperti nei ministeri e a coprire i posti aggiuntivi qua e là concessi dalle normative su misura dei vari settori.

A fare il pieno è prima di tutto il ministero dell’Interno, che nel decreto vede sfilare il via libera a 2.570 nuove assunzioni a tempo indeterminato, spalmate sugli spazi relativi al 2020-2023. Il grosso è rappresentato dagli arretrati, come spesso accade con i lunghi cammini a sui sono costrette le procedure che conducono all’autorizzazione per le assunzioni nei ministeri. Al 2020 rimandano 904 posti, e al 2021 altri 1.289.

Ovviamente si tratta in larga parte di impiegati amministrativi dell’Area II e di funzionari dell’Area III. Ma nelle tabelle della bozza di decreto di Palazzo Chigi c’è spazio anche per 159 viceprefetti, legati al concorso autorizzato con il decreto ministeriale dell’8 novembre 2019, 15 consiglieri all’avvio della carriera prefettizia e 26 dirigenti di seconda fascia.

Quasi analogo anche il contingente in arrivo anche al ministero della Difesa, che da questo giro di giostra ottiene l’autorizzazione a 2.430 nuovi ingressi. Anche in questo caso la platea più ampia è quella degli assistenti tecnici (A2 F2), che da soli raccolgono 1.946 posti.

Al ministero dell’Economia invece è tempo di carriere. Per via XX Settembre il contatore segna 885 posti. Che in larga parte saranno coperti dalle «progressioni verticali», il nome che la pubblica amministrazione dà alle promozioni che oltre a un aumento dello stipendio comportano un’ascesa nella scala gerarchica. Nella contabilità del pubblico impiego queste promozioni hanno un trattamento analogo a quello delle nuove assunzioni: e questo spiega la loro presenza nella lunga teoria di tabelle allegate al decreto di Palazzo Chigi.

Il ministero guidato da Daniele Franco coprirà per questa via 342 posti da funzionario (Area III, posizione economica F1) e 172 posti da assistenti amministrativi (Area II, F1), dove confluiranno anche 357 nuove leve pescate con il meccanismo dell’idoneità. I 14 posti che completano il quadro delle autorizzazioni sono invece destinati a dirigenti di seconda fascia.

Con numeri più contenuti, il decreto di Palazzo Chigi entra comunque in tutti i rami principali dell’amministrazione centrale, dal ministero della Salute a quello del Lavoro e delle Politiche sociali senza dimenticare la giustizia amministrativa, in via di rafforzamento sia all’Avvocatura sia al Consiglio di Stato. E senza ovviamente dimenticarsi della stessa presidenza del Consiglio: nel provvedimento si mettono in pista 57 posti da dirigente di seconda fascia, all’interno di un contingente complessivo che prevede 483 autorizzazioni.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©