Personale

Nuova integrazione per i docenti, l’aumento a regime salirà ad oltre 120 euro al mese

Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, è pronto a chiudere la partita

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

La trattativa sul “secondo tempo” del rinnovo del Ccnl del comparto Istruzione e ricerca si avvia ad entrare nell’ultimo miglio. Dopo mesi di discussione con i sindacati il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, è pronto a chiudere la partita; e ieri ha reso nota la proposta sul tavolo di discussione con le parti sociali di utilizzo degli ulteriori 442 milioni a disposizione per gli incrementi. Con la prima sequenza economica, chiusa a fine 2022, era stato ottenuto un aumento medio lordo mensile per 13 mensilità per tutto il comparto pari a 98 euro. Per gli 850mila docenti, gli incrementi medi lordi si erano attestati a 101 euro al mese (lo scorso anno sono stati anche erogati gli arretrati per 2.362,49 euro medi per tutto il personale della scuola - per i docenti 2.450 euro medi).

Le nuove risorse (442 milioni) sommano gli 85 milioni di residui contrattuali, i 220 milioni per la valorizzazione dei docenti (sbloccati dall’atto di indirizzo di Giuseppe Valditara), l’una “una tantum” di 100 milioni concordata con i sindacati e i restanti 37 milioni per la revisione dell’ordinamento professionale del personale tecnico-amministrativo (Ata).

Ebbene, ha spiegato Naddeo, con questa nuova integrazione l’Aran ha proposto un incremento medio di 13,90 euro mensili per i docenti (a decorrere dal 1° gennaio 2022); un incremento medio di 8,37 euro mensili per il personale Ata (a decorrere dal 1° gennaio 2021); un incremento medio di 49 euro mensili per 13 mensilità sull’indennità di funzione per i Dsga (a decorrere dal 1 gennaio 2021); una tantum di 63,84 euro per i docenti e 44,11 euro per gli Ata (48 milioni sono destinati a coprire alcune norme contrattuali, ad esempio i due giorni di permesso annuo per il personale a tempo determinato - e 37 milioni per le progressioni verticali degli Ata).

Complessivamente per i docenti, con questo “secondo tempo” del rinnovo, l’aumento a regime salirà ad oltre 120 euro al mese (123-124 euro, come indicato dal ministro Valditara). Se la partita si chiuderà entro giugno, ha chiosato Naddeo, la nuova sequenza contrattuale dovrà essere approvata da Mef e Funzione pubblica, e poi passare alla registrazione della Corte dei conti. Se la tabella di marcia verrà rispettata gli aumenti scatteranno a settembre o più probabilmente ottobre.

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