Il codice errato complica la cessione del supersismabonus

La domanda del lettore: In occasione della comunicazione di cessione del primo Sal (stato avanzamento lavori) di un credito da supersismabonus al 110 per cento, è stato indicato il codice intervento 13 (intervento antisismico) in luogo del codice intervento 15 (intervento antisismico con passaggio a due classi di rischio inferiori). La società di revisione a cui si appoggia la banca che nel 2022 ha acquistato il credito (le spese sono state sostenute nel 2021) non ha fatto obiezioni e la prima rata è già stata compensata. Ma la circolare 33/E/2022 precisa che l'indicazione del codice tributo errato è da ritenere errore sostanziale.Si chiede se nel caso indicato (visto che il codice 13 riguarda sempre il sismabonus) l'errore può essere considerato formale, o comunque non sostanziale. In caso di risposta affermativa, è necessario inviare comunicazione tramite pec (posta elettronica certificata), come previsto dalla circolare per gli errori formali?

La risposta dell'esperto: Come precisato dalla circolare 33/E/2022, al punto 5.3, l'indicazione errata del codice dell'intervento è qualificabile come errore sostanziale solo se da tale codice dipendono la percentuale di detrazione spettante e/o il limite di spesa. Nel caso di spese per interventi di efficientamento antisismico sostenute nel 2021, ricadenti nel superbonus e asseverate ex articolo 119 del Dl 34/2020, l'aliquota del 110% è spettante in ogni caso, indipendentemente dal raggiungimento di determinate soglie di performance antisismiche dell'edificio. Pertanto, l'indicazione del codice di intervento antisismico "semplice", e non di quello relativo al passaggio dell'edificio a due classi di rischio sismico inferiori, non è inquadrabile come errore sostanziale, ma più semplicemente come errore formale, che è opportuno comunicare via pec all'agenzia delle Entrate, come da istruzioni dettate dalla stessa circolare 33/E/2022, alle pagine 19 e seguenti.