Urbanistica

Garanzie sui prestiti estese a fine anno e preammortamenti lunghi

Misure più ampie per chi ha subito gli effetti di guerra e caro energia

di L.Ser.

Prolungamento delle garanzie pubbliche sui prestiti fino al 31 dicembre 2022, ampliamento delle misure per le imprese che hanno subito gli effetti del conflitto in Ucraina e del caro energia. Ma anche un allungamento dei tempi di preammortamento dei prestiti garantiti, fino a 2 anni e mezzo e a 3 anni, per consentire a chi li richiede di beneficiare di un periodo più lungo durante il quale si pagherà una rata molto contenuta, composta solo da interessi. L'intervento sul preammortamento risulterà dall'effetto combinato delle norme previste dal decreto Aiuti ma anche dell'emendamento al decreto Tagliaprezzi su cui la Camera darà il via libera definitivo. Quest'ultimo, peraltro, è stato rivisto dopo le osservazioni della Ragioneria. Il risultato finale stabilisce che chi ha richiesto finanziamenti entro 30mila euro (categoria non più prorogata) potrà ottenere un prolungamento automatico del preammortamento da 24 a 30 mesi.

Per gli altri prestiti, ormai la maggioranza, l'accesso al preammortamento più lungo è vincolato a una serie di paletti: viene ammesso per i finanziamenti per i quali il termine di rimborso del capitale decorre dopo il primo giugno 2022. Deve essere fatta richiesta di rinvio da parte del soggetto finanziato e ci deve essere un accordo con la banca: il periodo di preammortamento potrà essere quindi allungato fino a un massimo di sei mesi. L'emendamento precisa che sono «fatti salvi gli obblighi di segnalazione e prudenziali», un'indicazione che lascia presumere la possibilità che la autorità di vigilanza possano ravvisare la necessità, in talune circostanze, di riclassificare il credito come deteriorato. Tornando al decreto Aiuti, gli interventi sulle garanzie si articolano su tre fronti. Il primo prevede la proroga delle garanzie pubbliche della Sace, con la possibilità di avere un periodo di preammortamento fino a 36 mesi, con durate dei prestiti di 6 anni. Sono previste coperture fino al 90% del finanziamento, ma a fronte di un concorso paritetico tra garante e garantito nelle perdite per mancato rimborso del finanziamento. La misura è valida per imprese entro 1,5 miliardi di fatturato e 5 mila dipendenti. Per quelle con fatturato tra 1,5 e 5 miliardi la copertura si ferma all'80%; 70% per quelle con fatturati superiori.

Il prestito può essere esteso fino a 8 anni, ma con una commissione maggiore. Per quanto riguarda il fondo per le Pmi, a partire dal primo luglio la garanzia del fondo può essere concessa nella misura massima del 90% ma solo per finanziamenti volti «alla realizzazione di obiettivi di efficientamento o diversificazione della produzione o del consumo energetici». Altrimenti la garanzia è concessa al 60% per necessità di liquidità e può arrivare all'80% per investimenti o per imprese con profilo di rischi elevato. La possibilità di non pagare una commissione per la garanzia è prevista per le aziende che rientrano nei 26 settori indicati dalla Ue. Viene infine varata la garanzia Sace a condizioni di mercato, che può garantire prestiti fino a 20 anni.

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