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Genova/1. Toninelli silura il capo della commissione sul ponte: fuori Ferrazza, arriva Mortellaro

di Maurizio Caprino

I pm di Genova accelerano l'indagine sul crollo del Ponte Morandi, mentre la commissione ispettiva istituita dal ministero delle Infrastrutture perde due esperti, in seguito alle polemiche degli ultimi giorni. Antonio Brencich ha rassegnato ufficialmente le dimissioni da membro della commissione. Lo ha reso noto un comunicato del ministero in cui si annuncia anche che il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, «allo stesso tempo ha dato mandato per la revoca dall'incarico di presidente della stessa commissione per l'architetto Roberto Ferrazza, secondo ragioni di opportunità in relazione a tutte le istituzioni coinvolte in questa vicenda». Il Mit ha poi annunciato che in commissione a breve entrerà Alfredo Principio Mortellaro. Dirigente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Mortellaro - spiega la nota - rappresenta una figura professionale di altissimo livello che ha anche lavorato al collaudo del Terzo Valico. I due esperti che lasciano la commissione erano finiti al centro delle polemiche per aver espresso un parere favorevole all'ultimo progetto per lavori di rinforzo degli stralli del ponte Morandi che era stato predisposto da Aspi.

In ogni caso, la Procura genovese, come detto, stringe i tempi. Non è solo un'evoluzione naturale, ma una necessità: il viadotto potrebbe non restare in piedi per tutto il tempo necessario ai periti, tanto che ieri si è saputo che è a rischio anche la parte a ovest, per la quale finora non c'erano preoccupazioni. Quindi sarà forse necessario anticipare gli accertamenti tecnici con un incidente probatorio, che richiede l'invio di avvisi di garanzia. Ieri il procuratore capo, Francesco Cozzi, ha smentito che ci siano indagati, anche se si parla di dirigenti di Aspi e forse anche del ministero delle Infrastrutture.Il crollo non sembra imminente, tanto che per ora non si prevede di operare d'urgenza: nel lungo vertice pomeridiano tra il commissario straordinario Giovanni Toti, il sindaco Marco Bucci, autorità di protezione civile, Autostrade per l'Italia e la Procura (che però è uscita all'arrivo dei vertici di Aspi) si è deciso di dare tempo alla società fino a venerdì 31 agosto per presentare un piano di messa in sicurezza e demolizione, con più opzioni (e conseguenze differenti per gli edifici sottostanti). Ma i tempi del procedimento penale non sono comunque brevi: tra notifiche alle parti e nomine dei loro periti, occorreranno almeno due settimane dagli avvisi di garanzia per poter procedere con l'incidente probatorio. La Procura, che ha iniziato ad ascoltare alcuni dirigenti Aspi in qualità di testimoni, è stretta fra due necessità. Da un lato quella di ritardare l'invio degli avvisi di garanzia per individuare con più precisione le persone da indagare, evitando che nel procedimento entrino troppi soggetti, con le conseguenti difficoltà di gestione e riservatezza.

Dall'altro lato, se l'abbattimento diventasse urgente, occorrerebbe inviare avvisi ad ampio spettro, per evitare che l'incidente probatorio diventi inutilizzabile contro gli eventuali indagati aggiunti dopo la sua esecuzione. In ogni caso, l'abbattimento avverrà secondo le prescrizioni dei periti della Procura, per conservare il più possibile le prove. Cosa che tecnicamente non sarà facile.Una rilevanza per l'indagine potrà averla anche il fatto che ieri, in un controllo visivo sulla parte ovest del ponte (quella non strallata come quella del crollo, finora ritenuta meno a rischio) i periti della Procura hanno riscontrato un degrado «rilevante e diffuso». Di cui i pm chiederanno conto ad Aspi, perché secondo i periti esisteva già prima del crollo. Per ora non c'è troppa preoccupazione per il maltempo previsto nel weekend: sul greto del torrente Polcevera sono rimaste 1.500 delle 5.000 tonnellate di macerie cadutevi col crollo, quindi i rischi di esondazione non dovrebbero essere alti. Si conta di completare la rimozione a metà delle prossima settimana, meteo permettendo.

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