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Istat e Cresme: le costruzioni tornano sopra i livelli pre Covid con il traino degli incentivi

Per il 2021 prevista una crescita annua del 12% che confermerebbe il superamento dei livelli pre-pandemici dopo il -8,5% del 2020

di Giorgio Santilli

La produzione del settore delle costruzioni torna sopra ai livelli pre-Covid. Lo dice l’Istat che a febbraio 2021 registra «il secondo mese consecutivo di crescita congiunturale per l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni», salito dell’1,4% rispetto a gennaio.

Su base tendenziale - dice la nota dell’Istituto nazionale di statistica - l’indice grezzo aumenta del 2,4% e l’indice corretto per gli effetti di calendario del 3,5%, dopo due mesi di flessioni. «I livelli della produzione - osserva l’Istat - al netto della stagionalità, risultano più elevati rispetto a febbraio 2020, mese antecedente l’inizio di misure generalizzate di contrasto all’emergenza sanitaria».

L’indicatore Istat non consente valutazioni di tipo qualitativo che invece fa il Cresme.

Anzitutto il centro di ricerca specializzato nell’edilizia conferma che il settore è ormai sopra i livelli pre-Covid, registrando un dato addirittura più sostenuto di quello rilevato dall’Istat. Per il Cresme infatti la crescita tendenziale di febbraio 2021 rispetto a febbraio 2020 si colloca a +7%.

Non solo: il Cresme prevede per il 2021 una crescita annua del 12% che confermerebbe il superamento dei livelli pre-pandemici dopo il -8,5% del 2020.

Il Cresme ha predisposto un proprio indicatore sintetico che permette di seguire con cadenza mensile l’evoluzione della congiuntura nel settore delle costruzioni. L’istituto svolge rilevazioni regolari presso un panel ristretto di aziende leader in Italia e partecipanti al progetto di knowledge-sharing CresmeLab, fra cui Knauf, Bticino, Terreal, CIFA, Xella, Colorificio San Marco, Saint-Gobin, Cambielli Edilfriuli, STO, Aliaxis. Questi gruppi forniscono al Cresme indicazioni sull’andamento dell’attività, esprimendo anche valutazioni sulle aspettative nel medio termine.

«Per le imprese produttrici che partecipano alla rilevazione Cresme/CLAB - dice una nota del Cresme - febbraio 2020, ovvero l’ultimo mese pre-chiusura Covid, aveva fatto segnare numeri molto positivi, eppure, grazie soprattutto all’effetto trainante svolto dagli incentivi fiscali, febbraio 2021 si è chiuso con un importante segnale di crescita, e questo nonostante le condizioni meteo meno favorevoli». La rilevazione di marzo, in arrivo nei prossimi giorni, confermerà questi dati.

Una spinta decisiva al settore è venuta dagli incentivi fiscali. «Molto fermento - dice il Cresme - si è osservato nell’ambito dei cantieri incentivati, specialmente in riferimento al bonus facciate 90%, mentre sono proseguiti i preparativi per i lavori agevolati dal Superbonus 110%».

Il Cresme registra una tendenza positiva per tutte le linee di prodotto, «in particolare quelle relative alle soluzioni da esterno». Vendite in crescita, quindi, per tutti i prodotti dedicati alle facciate, sia opaco, sia trasparente; ancora bene il comparto macchine, mentre prosegue la corsa del canale DIY e dell’e-commerce. A confermare questi dati - dice il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini - c’è stato anche il boom per i ponteggi».

Al livello territoriale, sud e nord-est hanno mostrato una vivacità maggiore.

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