Appalti

Rete ferroviaria, nel «Piano commerciale» Rfi la mappa dello sviluppo dal 2018 al 2026

di Alessandro Arona

Arriva per la prima volta in Italia il «Piano commerciale del gestore dell'offerta ferroviaria», un documento che definisce le strategie di sviluppo dell'infrastruttura ferroviaria e soprattutto contiene in dettaglio le previsioni di quali tratte, stazioni, adeguamenti o nuove tecnologie saranno "attivate" (cioè entreranno in esercizio) nei prossimi anni. Il documento è stato redatto da Rfi (Gruppo Fs), gestore della rete ferroviaria nazionale e responsabile del suo sviluppo, e messo on line per la consultazione (si veda il link). Gli interventi elencati hanno previsione di attivazione in prevalenza tra il 2018 e il 2026, indicando comunque anche gli scenari a lungo termine oltre il 2026.

Il "Piano commerciale" del gestore ferroviario è previsto dalla direttiva 2012/34/Ue, con obbligo sancito in Italia dall'articolo 15 comma 5 del decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112. L'obiettivo è illustrare i dettagli dello sviluppo delle rete ferroviaria ai suoi "utilizzatori": imprese di trasporto ferroviario (merci, passeggeri Tpl e passeggeri lunga percorrenza), enti locali, altri soggetti interessati, in modo che possano pianificare le loro attività al meglio nei prossimi anni.

Il Piano è articolato in tre parti: Trasporto pubblico locale, Lunga percorrenza (alta capacità e altre linee a lungo raggio), Merci (sviluppo delle infrastrutture rispetto al trasporto merci). Il documento (739 pagine) è molto dettagliato: si apprende - per fare alcuni esempi - che il potenziamento tecnologico del nodo di Roma (ai fini del servizio metropolitano) sarà pronto nel 2019, che la tecnologia per aumentare la frequenza treni tra Milano Garibaldi e Milano Lambrate arriverà nel 2020, che il potenziamento tecnologico della Torino-Padova sarà in esercizio nel 2019, che il Terzo valico dei Giovi sarà messo in esercizio nel 2022, che la linea di valico di Chiasso (Svizzera) sarà adeguata già entro il 2018 ai treni con sagoma europea PC80, mentre per il valico di Luino bisognerà aspettare il 2020.

Di ogni intervento vengono indicate caratteristiche e obiettivi in termini di servizio, cioè ad esempio: per il Tpl quale frequenza oraria di treni si potrà raggiungere, per il lungo raggio quale miglioramento di tempi di percorrenza si raggiungerà, per le merci quale capacità e per quale tipo di treni sarà raggiunta. Rfi precisa naturalmente che le previsioni non hanno valore "scientifico", e questo è normale parlando di opere pubbliche. Sono naturalmente più affidabili le previsioni per pochi anni a venire, perché si tratta di interventi già in corso, meno certe quelli oltre il 2026, perché basate su progetti in approvazione o in avvio, ma comunque tutti previsti nel Contratto di programma 2017-2021 in fase di approvazione definitiva.

L'obiettivo, come si diceva, è consentire una programmazione da parte degli utilizzatori. Rfi con questo Piano commerciale prosegue una fase già avviata di dialogo e apertura nei confronti soprattutto delle imprese di trasporto merci. C'è infatti nella strategia Fs l'obiettivo di potenziare il trasporto merci su ferro, sia direttamente con la propria società Mercitalia, nata nel 2017 (le merci su ferro sono cresciute poco negli ultimi anni, dai 43 milioni di treni km del 2010 ai 49 del 2017, e crollate rispetto ai 65 milioni del 2006, e la quota coperta dalle imprese non Fs è salita dal 3 al 42%); sia aprendosi alla collaborazione con le imprese private, tramite la pubblicazione di un "Catalogo tracce" nel 2015, che da quest'anno diventa anche Catalogo merci, mappa cioè specifica delle disponibilità di slot (tratte e orari) dedicati alle merci sulla rete, definito in modo "interattivo" tra Rfi e le richieste delle imprese ferroviarie.

TPL
La parte del Piano dedicata al trasporto pubblico locale precisa che su 16.800 kmdi rete Rfi complessiva, interamente di sistemi di protezione marcia treno (di cui 7.500 a doppio binario e 12.000 km elettrificati), ben 16.000 km sono dedicati (non tutti in via esclusiva) al servizio Tpl (ferrovie metropolitane o servizio regionale), con 275 milioni di treni/km e 750 milioni di passeggeri trasportati (il 15% soltanto, tuttavia, dei paseggeri Tpl in Italia: il resto sono metropolitane e tranvie e soprattutto servizi su gomma). Le imprese Tpl attive sulla rete Rfi sono 13, a partire da Trenitalia naturalmente: e poi Tper Spa, Sad Trasporto locale Spa, Tte Trentino trasporti esercizio Spa, Gtt Torino Spa, Trenord Srl, Tft Toscana Spa, Eav Ente autonomo CVolturno Srl, Busitalia Sita Nord Srl, Tua Abruzzo Spa, Ferrovie del Gargano Srl, Sistemi Territoriali Spa, Ferrovie Udine Cividale Srl.
Il traffico Tpl è comunque pari a quasi il 60% del volumi circolanti sulla rete gestita da Rfi.
Le principali azioni indicate nel Piano commerciale per lo sviluppo del business Tpl riguardano:
- il potenziamento dell'integrazione tra ferro e gomma
- l'incremento della capacità dei nodi
- la riduzione delle principali interferenze tra i flussi
- la velocizzazione delle tratte extraurbane
- lo sviluppo dei punti di interscambio in area urbana
- il miglioramento dell'accessibilità dei servizi nelle stazioni (previsti interventi di miglioramento su 620 stazioni, medie e grandi)

LUNGA PERCORRENZA
Nell'attuale orario di servizio l'offerta Alta Velocità è pari ad oltre 340 treni al giorno. A questa offerta si aggiungono gli oltre 120 treni al giorno del servizio Basic Nazionale e Internazionale e gli oltre 140 treni al giorno dell'offerta servizio Universale, per un totale di oltre 600 treni al giorno.
Le previsioni del Piano commerciale si dividono tra 2018-2021, 2022-2026 e «oltre il 2026».

Nel primo periodo saranno completati interventi di ammodernamento e upgrading di linee esistenti, ad esempio la diretissima Roma-Firenze (unica a non essere stata realizzata con il progetto Tav degli anni duemila) con interventi compeltati tra 2019 e 2021, poi una serie di ammodernameti su linee non Av, ma che miglioreranno i servizi a lunga percorrenza anche ad integrazione della rete ad alta velocità. Ad esempio: il potenziamento tecnologico della Torino-Padova (2019, sarà garantita più regolarità ai treni) e della Chiasso-Monza (2020, aumento capacità da 10 a 12 treni/km), l'upgrade del sistema di distanziamento della Bologna-Verona (2020, raddoppio capacità da 5 a 10 treni/km e riduzione tempi da 5o a 45 minuti), velocizzazione della Milano-Genova (2021, riduzione tempi da 1 ora e 34 a 1 ora e 24 minuti), l'upgrading trecnologico della Bologna-Bari (2020, recupero di 45 minuti rispetto alle 5h e 39' attuali), l'adeguamento tecnologico e infrastrutturale della Battipaglia-Reggio Calabria (2018, riduzione ritardi).

Nel periodo 2022-2026 entreranno invece in esercizio molte delle grandi opere, 34 miliardi di euro di interventi programmati, tra i quali gli interventi sui valichi (Brennero e Torino-Lione) e l'estensione della rete Av da Brescia a Padova, sulla Napoli-Bari e Messina-Catania-Palermo. Il potenziamento della Venezia-Trieste sarà realizzato per fasi, parte prima del 2026 e parte dopo, e ridurrà i tempi di percorrenza da 1h35' a 1h05'; il Terzo Valico di Genova sarà in esercizio nel 2022, con riduzione della Genova-.Milano da 1h30' a 1 ora precisa; le nuove tratte Av Brescia-Verona-Vicenza (comprese nodi) saranno pronte entro il 2026, la Vicenza-Padova oltre il, 2026 (sulla Milano-Venezia recupero di 25' dalle 2h 25' attuali), la Napoli-Bari sarà pronta per fasi tra il 2022 e il 2026 (completamenti dopo il 2026), aumentando la capacità da 4 a 10 treni/km e riducendo i tempi di percorrenza della Roma-Bari di 35' rispetto alle 3h40' attuali. Per il resto potete vedere nel documento integrale di Rfi.

MERCI
La rete Rfi conta circa 200 stazioni per il traffico merci, 400 impianti di terminalizzazione, 17 porti e 16 interporti collegati alla rete.
Negli ultimi anni, una delle principali sfide per l'Unione Europea e per i relativi Stati membri è stato il riequilibrio modale del trasporto di viaggiatori e merci a favore di sistemi di trasporto più sostenibili. Rfi ha dunque avviato da alcuni anni un processo di adeguamento della rete agli standard qualitativi richiesti dall'Ue, con sagoma treni PC80 e stazioni e terminal adeguati a treni lunghi 750 metri, processo che sarà completato - spiega il piano- entro il 2030 per gli oltre 5.000 km di Rete Ten-T Core. Il processo è già in fase avanzata nelle connessioni con i valichi svizzeri, dove tutti gli interventi saranno finiti entro il 2021, consentendo l'accesso delle merci del nord europa agli interporti lombardi e veneti.

Per quanto riguarda l'adeguamento a "modulo lunghezza 750 metri" - spiega Rfi - la richiesta delle imprese ferroviarie merci di poter effettuare treni di lunghezza pari a 750 metri è relativamente recente. La Rrete ferroviaria nazionale non ha infatti a fine 2017 linee adeguate a tale standard. Per il 2018 gli interventi sono concentrati sulla linea trasversale, sulla linea Bologna - Brennero e sulla linea del valico di Chiasso, dove si concentra una buona percentuale del trasporto merci. L'obiettivo è di arrivare al 2021 con oltre la metà delle linee attrezzate. Gli interventi si concentreranno sulle direttrici Adriatica e Tirrenica, individuate come i principali collegamenti nord-sud per il traffico merci. L'obiettivo di lungo periodo del Paino Rfi è arrivare a fine piano industriale con quasi il 90% delle linee adeguate.

Nellìambito del trasporto merci Rfi ha avviato anche il «Progetto ultimo miglio». Rete Ferroviaria Italiana ha avviato nel 2017 una serie di tavoli tecnici con i terminalisti per individuare le azioni infrastrutturali da mettere in campo per potenziare l'offerta merci.
Come base di partenza viene sottoscritto un protocollo d'intesa tra le parti per definire gli impegni del gruppo di lavoro che, individuate le necessità, proporrà una soluzione infrastrutturale e tecnologica adeguata. Nel 2017 sono stat sottoscritti protocolli con: Bologna interporto, Padova interporto, Verona Quadrante Europa, Trento Roncafort, Porto di Ravenna. È in corso di stipula il protocollo con Livorno.

Il Piano commerciale Rfi in consultazione

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