Appalti

Gare, dal 1° aprile aumentano le tariffe Anac: sconti solo per le imprese impegnate nei micro-appalti

Fino al 31 marzo in vigore contributi attuali. Dopo aumenti fino al 16,7% per le stazioni appaltanti e fino al 17,9% per le aziende. Costi in calo per chi concorre alle procedure sotto 500mila euro

di Mauro Salerno

Un occhio di riguardo per le piccole imprese che partecipano alle gare di importo inferiore a 500mila euro, aumenti generalizzati e compresi tra il 9,3% e il 17,9% per le tariffe a carico delle imprese che partecipano alle gare di maggior valore e per tutte le stazioni appaltanti. Cambierà in questo modo, dal prossimo primo aprile, la tassa sulle gare d'appalto che garantisce la quota di autofinanziamento dell'Autorità Anticorruzione. L'Anac ha appena pubblicato la delibera n.621 del 20 dicembre 2022, con la quale viene rideterminato l'importo delle tariffe che imprese e Pa devono corrispondere all'Autorità per ciascuna procedura a partire dal prossimo primo aprile. Fino al 31 marzo, infatti, l'Autorità ha deciso di confermare i valori in vigore, senza modifiche.

Il confronto tra vecchi e i nuovi importi cui bisognerà fare riferimento dal primo aprile emerge dalla tabella che alleghiamo a questo articolo.

L'Autorità guarderà con favore alle imprese che partecipano alle gare di importo più modesto, quelle di valore inferiore a 500mila euro che costituiscono la stragrande maggioranza degli appalti banditi in Italia. Sotto i 40mila euro nulla cambia. Per i contratti al di sotto di questo valore, in genere assegnati sulla fiducia (affidamento diretto), sia le stazioni appaltanti che le imprese continueranno a non pagare nulla.

I primi cambiamenti si hanno per gli appalti di valore compreso tra 40mila e 150mila euro. Qui le stazioni appaltanti vedranno crescere l'importo dovuto da 30 a 35 euro per ogni gara (+16,7%), mentre le imprese continueranno a non pagare nulla come negli anni scorsi.

I benefici per le piccole imprese arrivano nelle gare di valore compreso tra 150mila euro e 300mila euro (con il contributo che scende da 20 a 18 euro, -10%) e per gli appalti tra 300mila e 500mila, con tariffa in calo da 35 a 33 euro (-5,7%). Discorso diverso per le stazioni appaltanti che tra 300mila e 500mila euro pagheranno un contributo unico, aumentato del 9,3%, visto che si passa da 375 a 410 euro.

Oltre i 500mila euro non ci saranno sconti né per le Pa né per le imprese. A subire il rincaro maggiore sanno gli operatori interessati alle gare comprese tra uno e cinque milioni di euro (altro scaglione piuttosto gettonato) che dal primo aprile dovranno fare i conti con un contributo in crescita da 140 a 165 euro (+17,9%). Negli altri casi, tutti riassunti in tabella, gli importi saranno destinati ad aumentare in media del 10 per cento.

L'Autorità ricorda che i«l termine di pagamento della contribuzione è quello della scadenza del bollettino Mav, emesso dall'Anac, ogni quadrimestre per le stazioni appaltanti. Il pagamento per gli operatori economici avviene attraverso il Portale dei pagamenti dell'Autorità, ed è condizione di ammissibilità alla procedura di selezione del contraente. La mancata dimostrazione dell'avvenuto versamento è causa di esclusione dalla procedura di scelta del contraente stesso».

L'Anac ricorda anche che la tassa sulle gare è la fonte di finanziamento di maggior peso per il bilancio dell'Autorità. Esiste poi una parte residuale del bilancio che è coperta con finanziamento a carico dello Stato. «Secondo il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023, e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 - viene ricordato -, ad Anac è stato assegnato un finanziamento pari a 8.946.962 euro per l'esercizio 2023. Per gli esercizi successivi la somma passa a 9.007.293 euro per l'anno 2024, e scende a 6.628.187 euro per il 2025».

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