Amministratori

Alluvione, stop a tasse e multe per un milione di persone e imprese

Nelle bozze di decreto pagamenti e procedimenti amministrativi sospesi fino a fine ottobre o al 20 novembre, 200 milioni al fondo emergenze

di Manuela Perrone e Gianni Trovati

Lo stop ai pagamenti di tasse, contributi e multe arriverà almeno al 30 ottobre ma potrebbe estendersi al 20 novembre. Una sospensione generale interviene anche per le scadenze di procedimenti amministrativi e giudiziari e concorsi pubblici, a partire dal 16 maggio scorso. Per il fondo emergenze si punta a un rifinanziamento da 200 milioni, 150 già riservati all’Emilia-Romagna e altri 50 da accantonare per «le ricorrenti emergenze di rilievo nazionale». Ma le risorse complessive potrebbero salire anche grazie al Fondo di solidarietà Ue (Fsue) che può essere richiesto entro tre mesi e a una ricognizione delle risorse che il Pnrr dedica al dissesto idrogeologico (2,49 miliardi) e che non siano già state assegnate ad altri interventi, in un’ipotesi fino a ieri esclusa da più di un esponente di Governo ma ora tornata al centro dei lavori. E in pista ci sono anche una serie di aiuti ulteriori, da una riedizione della «busta paga pesante» con i mancati pagamenti di Irpef e contributi da dividere a metà tra imprese e dipendenti fino a un’estrazione straordinaria di Lotto e Superenalotto con la quota erariale dedicata a raccogliere fondi per le aree alluvionate. Allo sforzo potrebbero contribuire anche le entrate dalla vendita delle auto sequestrate.

Numeri e misure da inserire nel decreto legge Emilia-Romagna sono stati al centro delle riunioni che ieri al Mef hanno occupato l’intera giornata sotto la regia del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Le bozze del provvedimento, che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare, sono però ancora al centro di calcoli e limature.

Il cuore del provvedimento, che occupa i primi articoli del testo, è la sospensione dei pagamenti e delle scadenze amministrative nei Comuni colpiti dall’alluvione. Il loro elenco ufficiale si è allungato nelle ultime ore fino a comprendere 80 enti e circa un milione fra contribuenti e imprese. Al momento la lista contempla tutti i Comuni delle province di Ravenna e Forlì-Cesena, uno in provincia di Ferrara (Argenta), 26 in provincia di Bologna, compresa la frazione Paleotto nel capoluogo, e cinque in provincia di Rimini. Ma è lo stesso Governo a considerare ancora provvisorio l’elenco, che secondo il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci potrebbe estendersi anche ad alcune zone di Marche e Toscana.

In prima battuta saranno comunque gli 80 Comuni del primo elenco a usufruire del blocco dei versamenti tributari e contributivi, in un calendario ancora elastico destinato a prolungarsi fino alla fine di ottobre o al 20 novembre. In termini di finanza pubblica cambia poco, perché la sospensione tutta giocata entro l’anno contabile ha effetto solo sulla cassa. Che potrebbe essere sostenuta appunto con la quota erariale di un’estrazione straordinaria di lotto e superenalotto destinata all’Emilia-Romagna. Il problema sarà la ripartenza degli obblighi, che difficilmente potrà richiedere in blocco tutto il dovuto; ieri il ministro per le Imprese Adolfo Urso ha ipotizzato forme di rateizzazione.

Alle Finanze si lavora poi a misure di aiuto ulteriori come la busta paga pesante: le somme di Irpef e contributi non pagati sarebbero divisi a metà fra imprese e lavoratori, perché anche i dipendenti ovviamente hanno subito danni dall’alluvione. Per i dipendenti «impossibilitati a prestare l’attività lavorativa», con l’esclusione dell’agricoltura che avrebbe la Cig in deroga, al ministero del Lavoro si è studiata un’indennità fino al massimo della Cig (1.244,36 euro netti). Per le partite Iva e i lavoratori in somministrazione si ipotizza nelle bozze un’una tantum da 3-5mila euro, ma le cifre sono ancora ballerine e soprattutto la sorte di questa idea dipenderà dalle coperture. Negli uffici pubblici torna invece in campo il lavoro agile semplificato e l’esonero nei casi in cui la presenza sarebbe indispensabile. Nella scuola un fondo straordinario dovrebbe puntare a garantire la continuità didattica, anche ricorrendo alla Dad, ma si prevede anche un’ordinanza ministeriale per assicurare in tutta la regione, e non solo nei Comuni alluvionati, la validità dell’anno scolastico e degli esami di maturità.

Nell’ottica del Governo, il decreto di oggi sarà solo il primo di un’agenda di interventi che poi si allargherà alla prevenzione del dissesto idrogeologico, anche istituendo a Palazzo Chigi una cabina di regia con poteri sostitutivi e vagliando l’ipotesi di un commissario, e a un nuovo «modello unico» per la ricostruzione in tutta Italia.

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