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Agsm-Aim, per la multiutility veneta buona la prima

Nata dalla fusione tra municipalizzate di Verona e Vicenza, chiude il suo primo bilancio con numeri in forte crescit

di R.FI.

Agsm-Aim, la multiutility veneta nata dalla fusione tra municipalizzate di Verona e Vicenza, chiude il suo primo bilancio con numeri di bilancio in forte crescita. Se i ricavi (+59% a 1,9 miliardi rispetto al pro forma 2020) sono stati influenzati dal caro materie prime come per altre aziende del settore, l’ebitda registra un balzo del 45% a 175,7 milioni mentre l'utile netto è salito del 60% a 57 milioni. Cosa che ha permesso di distribuire un dividendo, tra ordinario e straordinario, di 27 milioni di euro (+74%). «In un contesto sfidante, abbiamo completato la prima fase del processo di integrazione, conseguendo risultati economici decisamente superiori alle previsioni di piano«, ha dichiarato il consigliere delegato Stefano Quaglino, che ha anche sottolineato l’incremento degli investimenti a 84 milioni, lievitati del 60% rispetto alla media degli anni precedenti alla fusione. A testimonianza che fare scala è sempre più cruciale, a maggior ragione oggi a fronte delle potenziali criticità di approvvigionamento sul fronte commodity. (R.Fi.)

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