Urbanistica

Superbonus, ok retroattivo recuperando l'asseverazione

Possibile sbloccare la cessione dei bonus producendo la certificazione anche per le operazioni precedenti alla stretta di fine 2021. Responsabilità solidale sul 110% attiva solo con dolo o colpa grave

di Marco Mobili e Gianni Trovati

L'ennesima mediazione sui meccanismi di cessione dei crediti prodotti dai bonus edilizi apre la strada parlamentare alla legge di conversione del decreto Aiuti-bis, che ieri ha ottenuto il «sì» del Senato (182 favorevoli, 21 astenuti in particolare da Fratelli d'Italia e nessun contrario) e ora attende solo la ratifica alla Camera in programma domani. L'accordo, arrivato dopo un negoziato portato avanti fino all'ultimo secondo utile, libera anche l'effetto domino sul terzo decreto Aiuti, che approderà a fine settimana in consiglio dei ministri dopo l'ok di Montecitorio all'aggiustamento di bilancio approvato sempre ieri a Palazzo Madama. Nella complicatissima ricerca dell'equilibrio fra l'esigenza di sbloccare le cessioni dei crediti e quella di non aprire le porte a un condono generalizzato delle frodi, la soluzione trovata poggia su un compromesso.

Palazzo Chigi e il ministero dell'Economia in pratica riaprono il meccanismo delle cessioni limitando, come anticipato nei giorni scorsi, la responsabilità in solido ai casi di dolo e colpa grave. In cambio, però, si richiede di produrre, con un obbligo «ora per allora», l'asseverazione del professionista anche per le cessioni dei crediti effettuate prima del 21 novembre scorso, data di entrata in vigore della prima stretta generata dall'emersione di irregolarità multi-miliardarie. Nella sua versione finale l'emendamento, messo a punto da Emiliano Fenu (M5S) nel confronto continuo con i vertici di presidenza del Consiglio e Mef, sembra accontentare tutti. In questo modo, nelle intenzioni di governo e partiti, dovrebbe riattivarsi la macchina delle cessioni per i 5,2 miliardi oggi fermi nel cassetto fiscale di imprese e professionisti. Queste partite si erano incagliate sull'ostacolo della responsabilità solidale generalizzata per i cessionari, che nei fatti aveva fermato gli scambi per il timore degli acquirenti di dover rispondere in solido di eventuali frodi di terzi.

Il tutto, però, riducendo il rischio di una ulteriore fuga dai controlli come quella che nei mesi scorsi ha prodotto la cifra record di 6 miliardi di euro ora complicatissimi da recuperare.Con il nuovo emendamento, infatti, la responsabilità solidale sarà limitata ai casi di dolo o colpa grave, quando dunque deliberatamente si sceglie di non adottare le ordinarie procedure di verifica. Ma accanto al tema eterno dei bonus edilizi, l'ultimo treno normativo lasciato al Parlamento prima del rinnovo con le elezioni del 25 settembre si è occupato un po' di tutto. Ma non dell'annunciata nuova norma contro le delocalizzazioni: il tema, però, assicura dal Pd il responsabile economico Antonio Misiani, sarà ripreso a giorni dal decreto Aiuti-ter.Tra le novità dell'ultima ora spicca la prima deroga esplicita al tetto dei 240mila euro lordi all'anno fissato per gli stipendi pubblici, introdotta da un emendamento concordato dai partiti superando anche il disappunto nutrito a Palazzo Chigi per questo blitz dell'ultimo minuto.

Confermato poi il gruppo di interventi anticipati sul Sole 24 Ore di ieri. Cambia nome il docente «esperto», previsto dalla riforma collegata al Pnrr per differenziare gli stipendi degli insegnanti in base all'impegno nella formazione; al suo posto ci saranno i docenti «stabilmente incentivati», sulla base di principi che saranno richiamati nel contratto nazionale di lavoro come chiesto soprattutto dal Pd. Sale da 750 a mille euro la somma di pensioni e altri assegni previdenziali messa al sicuro dal rischio di pignoramenti. E si conferma la proroga al 31 dicembre dello smart working generalizzato per i lavoratori fragili e i genitori di figli fino a 14 anni. Il rinvio, però, dimentica le norme che equiparavano al ricovero ospedaliero le assenze dei lavoratori fragili impegnati in attività che non possono essere svolte a distanza. Queste figure, quindi, sono tenute di fatto alla presenza.

La dimenticanza, in realtà, appare voluta, dal momento che i fondi necessari a coprire questa proroga sono stati dirottati all'assunzione dei precari della scuola .Con il via libera di ieri arrivano anche due norme per fronteggiare la crisi negli approvvigionamenti di materie critiche e microchip. Per tutelare i settori strategici del Paese è prorogato fino al 31 dicembre l'obbligo di notifica perventiva al Mise alla Farnesina delle operazioni di export in Paesi extra Ue di materie critiche e di rottami ferrosi. Con un altro correttivo si punta invece ad attuare l'intervento sulla produzione nazionale di microchip previsto dal Pnrr (Missione 1, Componente 2, Investimento 2), con un contributo a fondo perduto di 340 milioni divisi fra quest'anno e il prossimo a STMicroeletronics .

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