Imprese

Valore Paese: 23 le offerte per aggiudicarsi i fari messi a bando dalla terza edizione

di Alessandro Vitiello

Si chiude bene la prima fase della terza edizione del progetto Valore Paese-FARI. Sono 23, ricapitola un comunicato del Demanio, infatti, le proposte arrivate per aggiudicarsi le concessioni di nove fari, torri ed edifici costieri di proprietà dello Stato, che erano state messe a bando dall'agenzia e da Difesa Servizi Spa.
Ingiustificati i timori, quindi, di chi riteneva troppo brevi le concessioni lunghe da 19 anni (per gli immobili della Difesa) fino a 50 (per gli edifici del Demanio) per pensare a una riqualificazione in termini di hotel di lusso

Le offerte
La offerte giunte entro il termine del 29 dicembre per gli edifici del Demanio sono 4 per il faro di Capo Santa Croce ad Augusta (Siracusa), 3 per l’Isola di San Secondo nella Laguna di Venezia, 2 per la Torre Cupo di Corigliano Calabro (Cosenza) e 1 offerta rispettivamente per il faro del Colle dei Cappuccini ad Ancona e la torre Monte Pucci a Peschici (Foggia).
Per gli edifici in gestione a Difesa Servizi Spa, invece, le offerte sono state 5 per il faro di Punta Lividonia a Porto Santo Stefano (Grosseto), 3 per quello di Punta Marsala sull'isola di Favignana (Trapani), 3 per il faro di Capo d'Orlando a Messina e 1 offerta per quello di Punta Omo Morto a Ustica (Palermo).

La valutazione
Le commissioni di gara formate per la valutazione delle offerte sono già al lavoro. Le proposte giunte entro i termini saranno pesate con il criterio dell’offerta «economicamemte più vantagiosa», attribuendo un punteggio pari al 70% agli elementi tecnico-progettuali e al 30% per gli aspetti economici.
Altri elementi qualitativi di cui terranno conto le commissioni per assegnare le concessioni sono le soluzioni di rifunzionalizzazione delle strutture, la manutenzione, la fruibilità pubblica, il contributo allo sviluppo locale sostenibile e la possibilità di creare un network tra più strutture, attraverso una rete di servizi e attività condivise.
Le proposte, come specificato nei bandi di gara, dovranno essere conformi agli «indirizzi di sviluppo dei territori» che ospitano le strutture e coerenti con le linee guida del progetto Valore Paese–FARI. Ciò significa che le stutture potranno accogliere iniziative ed eventi di tipo culturale, sociale, sportivo e per la scoperta del territorio insieme a attività turistiche, ricettive, ristorative, ricreative, didattiche e promozionali.

Le scorse edizioni
Il progetto Valore Paese-FARI, giunto ormai alla terza edizione e imitato anche localmente (si veda il Quotidiano degli Enti locali e della Pa del 28 settembre 2017) nasce per tutelare e recuperare edifici costieri con un potenziale futuro di successo, offrendo un’opportunità concreta per sviluppare impresa e generare un significativo ritorno economico e sociale, anche per il territorio circostante.
Le strutture già assegnate a privati con le edizioni precedenti sono ventiquattro. Per lo Stato Stato un incasso complessivo pari a 760mila euro all’anno di canoni (15,4 milioni nell’intero periodo di concessione), ma la notizia interessante sono soprattutto i 17 milioni di investimenti diretti, per una ricaduta economica complessiva di 60 milioni e una occupazione generata pari a 300 lavoratori.
Numeri ora in crescita grazie alle nuove proposte arrivate a fine anno e che porteranno un ulteriore incremento economico e occupazionale.

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