Urbanistica

Salvini: sulle opere Pnnrr per l'Alta velocità ferroviaria non ci sono rischi

Il ministro delle Infrastrutture: «Il nuovo Codice dei contratti prevede una suddivisione in lotti dei cantieri per permettere una partecipazione più ampia»

di C. Do.

«Ad oggi non si ravvisano elementi di criticità legati a una potenziale sovraesposizione di un solo contraente tanto da pregiudicare il rispetto delle scadenze del piano». È questa la posizione espressa ieri dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel corso di un question time alla Camera sullo stato dell’arte delle opere infrastrutturali per l’alta velocità ferroviaria previste dal Pnrr. Salvini ha ricordato che il suo dicastero è responsabile di 57 scadenze del Recovery e che, con circa 24 miliardi di opere, Rfi (gruppo Ferrovie dello Stato) è il principale soggetto attuatore. Nel secondo semestre del 2022, sono state bandite 44 gare per oltre 10 miliardi e ne sono state aggiudicate 10 per complessivi 3 miliardi. Quanto al 2023, dovranno essere predisposti 53 procedimenti per un valore di 3,8 miliardi. «Non ci sono preoccupazioni al momento», ha ribadito Salvini.

«Tutti gli appalti in corso - ha aggiunto - prevedono l’alta sorveglianza di Italferr del gruppo Fs. A questo si aggiunge il monitoraggio del Mit». Inoltre, ha concluso, «il nuovo Codice dei contratti prevede una suddivisione in lotti dei cantieri per permettere una partecipazione più ampia possibile delle aziende con una quota riservata alle Pmi».

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